La Guardia Costiera scopre un impianto abusivo di mitili a Taranto
La Guardia Costiera scopre un impianto abusivo di mitili a Taranto: un blitz che sa di salmastro e giustizia. Nella tranquilla cornice del Mar Piccolo, un’operazione congiunta tra la Capitaneria di Porto e l’ASL ha smascherato una realtà poco nota e decisamente illegale. Ma procediamo con ordine e scopriamo insieme come si è svolto questo intervento a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Un’operazione esemplare
All’alba, mentre la città ancora dormiva, le acque del Mar Piccolo si sono trasformate nel teatro di un’azione di controllo senza precedenti. La Guardia Costiera, con il supporto dell‘ASL, ha intercettato due individui che, ignari delle conseguenze, caricavano mitili da un impianto palesemente abusivo.
Il sequestro è stato immediato: 5 quintali di mitili, pronti per essere introdotti sul mercato in modo del tutto illegale. Grazie all’intervento tempestivo della Kyma Ambiente, il prodotto è stato smaltito, evitando che potesse nuocere alla salute dei consumatori.
Le conseguenze
I due soggetti sono stati denunciati per una serie di reati che vanno dalla violazione di sigilli alla commercializzazione di prodotti ittici pericolosi. Un atto non solo illegale ma anche di grave irresponsabilità sociale, considerando i rischi per la salute pubblica.
Questo episodio è solo l’ultima di una serie di operazioni condotte dalla Capitaneria di porto di Taranto, sempre in prima linea nella lotta contro le attività illecite che minacciano la sicurezza dei consumatori e l’integrità del nostro prezioso ecosistema marino.
La raccomandazione che emerge da quest’operazione è chiara: è fondamentale, per i consumatori, verificare sempre la provenienza dei prodotti ittici. Solo così è possibile tutelare la propria salute e contribuire attivamente alla lotta contro il commercio illegale che, troppo spesso, sfugge ai controlli.