La cooperazione umana e digitale possono coesistere? L’intelligenza artificiale e le sfide del futuro
La cooperazione umana e digitale possono coesistere? L’intelligenza artificiale e le sfide del futuro Il futuro va seminato con la conoscenza, con la ricerca scientifica e con lo stimolo al dibattito sulle grandi sfide dell’umanità.
Bisogna dunque alimentare la discussione sull’intelligenza artificiale, con l’auspicio che le amministrazioni e gli attori istituzionali ed economici, inizino ad elaborare un pensiero al riguardo e che il confronto pubblico sull’utilizzo di questo prezioso strumento tecnologico, si allarghi e trovi l’ampio approfondimento che merita.
I campi di applicazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) sembrano infiniti. Apparentemente non esistono limiti. Naturalmente le nuove tecnologie non possono e non devono mettere in secondo piano o, peggio ancora, soppiantare la dimensione principale della costruzione delle relazioni umane.
I due aspetti devono armoniosamente convivere per evitare derive pericolose, su un futuro che non sembra più così lontano.
Parlare di intelligenza artificiale significa guardare ad una sanità più avanzata, in grado di prevenire e curare meglio le malattie. Vuol dire, inoltre, mettere insieme le risorse principali del territorio, cioè università e aziende, per costruire un nuovo protagonismo delle imprese e dunque per creare lavoro, economia e sviluppo sociale.
L’Osservatorio di Artificial Intelligence del Politecnico di Milano ha individuato otto precise macroaree in cui si fa ampio ricorso all’AI: Intelligent Data Processing, Virtual Assistant e Chatbot, Recommendation System, Natural Language Processing, Computer Vision, Autonomous Vehicle, Intelligente Object e Autonomous Robot. Campi di applicazione? Voice assistant come Amazon Alexa, Siri, Cortana e Google Assistant, sistemi di Autopilot come quelli di Tesla, attrezzature di home fitness con AI, generatori di immagini tipo DALL·E, interpreti predittivi di malattie genetiche o semplicemente dei gusti personali su Netflix.
Sono solo alcuni delle decine di esempi per validare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella vita di ogni giorno.
Cosa rappresenta e cos’è l’Intelligenza Artificiale?
L’Intelligenza Artificiale è la disciplina che studia la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di sistemi capaci di simulare le abilità, il ragionamento e il comportamento umani.
Una delle ultime innovazioni basate sull’Intelligenza Artificiale è ChatGPT (Generative Pre-trained Transformer): il software di OpenAI progettato per simulare conversazioni con gli esseri umani e per l’elaborazione di testi scritti. Non perfetta ma straordinariamente impressionante.
ChatGPT è in grado di scrivere argomenti di ogni tipo, lunghezza e argomento (anche 25mila parole) in maniera esauriente e corretta grazie a circa 100mila miliardi di parametri, attingendo dalla mole di informazioni presenti sul web o dalla conversazioni acquisite dalle chat di persone reali.
Ma anche il mondo dell’iGaming è permeato dall’uso dell’Intelligenza Artificiale e, nei prossimi tempi verrà utilizzata per generare esperienze di gioco personalizzate, piuttosto che avversari da battere. Nessun finale del gioco, né tantomeno la sua evoluzione, sarà uguale all’altra.
Ma ci aspettiamo che l’AI venga applicata soprattutto a livello di storytelling e gaming experience.
Ma i campi di applicazione dell’AI sono smisurati. In archeologia esistono software addestrati a studiare immagini ai raggi X di documenti preziosi, ma difficili da gestire, come i papiri carbonizzati di Ercolano. La californiana Earth Species Project (ESP) sta sviluppando dei sistemi basati sull’apprendimento automatico per decodificare il linguaggio animale. I ricercatori Mohammad Majid al-Rifaie (University of Greenwich) e Marc Cavazza (Istituto nazionale di informatica di Tokyo) hanno sperimentato mastri birrai basati sull’intelligenza artificiale per creare nuove ricette di birra.
Nonostante i progressi costanti raggiunti nel settore del deep learning e del machine learning, l’Intelligenza Artificiale, come ogni cosa dell’universo, mostra fortunatamente i suoi limiti.
Come nel caso di ChatGPT, e non solo, la macchina non è in grado di comprendere il rapporto di causa/effetto tra le cose o i concetti.
L’idea di fondo dell’IA è molto semplice: sviluppare delle macchine dotate di capacità autonome di apprendimento e adattamento ispirate alle caratteristiche umane, come le percezioni visive, spazio-temporali, decisionali.
Non solo quindi intelligenza intesa come capacità di calcolo, ma anche e soprattutto come tutte quelle differenti forme di intelligenza che vanno dall’intelligenza spaziale a quella sociale, da quella cinestetica a quella introspettiva.
Alla base dell’Intelligenza Artificiale ci sono algoritmi, tecniche computazionali, soluzioni, in grado di replicare il comportamento umano.
Il funzionamento dell’Intelligenza Artificiale è quello di un sistema informativo evoluto, in grado di imparare e prendere decisioni in modo quasi del tutto indipendente. Inoltre, per consentire ai sistemi IA di comunicare e interagire, sono indispensabili anche esperti del linguaggio, professionisti nel campo della robotica e della meccatronica.
Sono già molti i settori in cui i sistemi di IA hanno portato cambiamenti e prodotto ottimi risultati. Pensiamo alla sanità. Le applicazioni per l’IA possono fornire letture mediche e radiografiche personalizzate. Gli assistenti sanitari personali possono fungere da life coach, ricordandoci di prendere le pillole, fare esercizio fisico o mangiare in modo più sano.
Per quanto riguarda lo sport, l’IA può essere utilizzata per catturare e analizzare le immagini di gioco, fornire agli allenatori rapporti su come organizzare meglio il gioco, come ottimizzare le posizioni in campo e la strategia.
Nel settore del retail, l’IA offre funzionalità di shopping virtuale che dispensano consigli personalizzati o presentano le diverse opzioni di acquisto al consumatore. Anche le tecnologie per la gestione delle scorte di magazzino e di configurazione dei siti sono e saranno ancora migliorate con l’IA.
Le tecnologie IA aiutano gli esperti di marketing a creare pubblicità ad alto coinvolgimento. I big data infatti forniscono indicazioni utili per migliorare l’engagement.
La società umana potrebbe evolvere in meglio oppure potrebbe ricevere un colpo definitivo. Gli esperti sono comunque ottimisti: gli sviluppi delle Ai avrebbero il 25% di probabilità di rivelarsi positivi, e il 20% di rivelarsi estremamente positivi (piuttosto che rivelarsi semplicemente ininfluenti). E ci sarebbe solo il 5% di probabilità che robot e intelligenze artificiali producano effetti catastrofici, tipo ad esempio quel pericolo non da poco rappresentato dall’estinzione della razza umana.
Secondo un altro studio, più indirizzato sull’economia politica, ha calcolato che nel 2035 il tasso di crescita delle economie sviluppate, tra cui anche l’Italia, potrebbe raddoppiare grazie all’Intelligenza Artificiale.
L’Intelligenza Artificiale ha indubbiamente rivoluzionato le nostre vite e continuerà a farlo. Sarà sempre più possibile, infatti, creare nuovi prodotti e servizi, sia in ambito industriale che commerciale. Potranno nascere nuovi consumatori e nuovi mercati. Investire oggi in Intelligenza Artificiale significa investire nel futuro.
Quali sono le sfide che si aprono per i paesi, le aziende e le persone? L’adozione dell’intelligenza artificiale potrebbe ampliare il divario tra i paesi, le aziende e i lavoratori, già oggi sempre più ampio, tra chi può (o decide di) accedere alle tecnologie che stanno trasformando la nostra società e chi rimane ai margini di questa trasformazione. MGI prevede che i leader dell’AI (aziende, paesi o lavoratori che siano) potrebbero acquisire entro il 2030 un 20-25% di maggiore beneficio economico dalla loro attività grazie a questo posizionamento.
Le imprese italiane raccolgono la sfida dell’intelligenza artificiale, perchè se opportunamente utilizzata può rappresentare un fattore di crescita della competitività.
La tecnologia che avanza non si può ignorare. L’avvento dell’intelligenza artificiale, specie quella generativa, è un’innovazione che riguarda anche gli artigiani e le piccole e medie imprese.
Occorre prendere consapevolezza della necessità che vanno accresciute e assunte nuove competenze per governare gli effetti del rivoluzionario strumento, in modo da averlo come alleato e non come nemico, condizione fondamentale per non essere messi fuori dal mercato.
Per la società di consulenza un possibile approdo è nello sviluppo dell’intelligenza simbiotica, in cui il rapporto tra intelligenza umana e artificiale sfocia in una sorta di joint venture governata dall’uomo che consenta di sfruttare le migliori qualità di entrambe le forme, creando valore per la società nel suo insieme.