La Regione Puglia fissa nuove linee guida per il contrasto alla diffusione della nuova variante della Xylella. Il plauso di Coldiretti
La Puglia deve fare attualmente i conti con una nuova sottospecie di Xylella, detta fastidiosa fastidiosa la quale, attacca altre specie di alberi che non sono espressamente l’ulivo, come ha fatto, con danni devastanti nel Salento, la variante denominata pauca.
Il caso è scoppiato nelle campagne di Triggiano, a pochi km da Bari, quando la variante è stata rintracciata lo scorso mese dopo aver attaccato alcuni alberi di mandorlo. Essi, ed anche altre tipologie di piante dimostratesi infette, poste nell’arco di 50 metri dai mandorli, sono stati sottoposti ad abbattimento selettivo.
La nuova linea di indirizzo stabilita dalla Regione Puglia, che Coldiretti sostiene convintamente, è quella di ricorrere agli abbattimenti non discriminati, ma solo degli esemplari positivi al batterio ed è questa la linea adoperata per contrastare la diffusione dello stesso nell’area di contenimento denominata “Valle d’Itria” che interessa i comuni di Monopoli, Polignano a Mare, Castellana Grotte, Alberobello e parte di Putignano. Il rischio è infatti che la nuova variante possa attaccare, con danni incalcolabili, i vigneti della zona, in quanto è noto come essa provochi la malattia di Pierce, che ne provoca il disseccamento.
Coldiretti Puglia denuncia, tuttavia, anche una politica europea troppo permissiva, che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati, con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta. Che poi è uno dei motivi di forte polemica per le quali sono scesi nelle strade i movimenti dei trattori, con gli agricoltori che denunciano una politica autolesionistica della Comunità Europea a livello di regolamenti, rispetto allo scenario internazionale.
Non mancano le responsabilità comunitarie e sotto accusa – continua la Coldiretti Puglia – è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam.
Gli insegnamenti che lascia alle proprie spalle il flagello che la Xylella ha rappresentato per gli ulivi del sud della Puglia sono da rinvenire proprio nell’importanza di allestire un sistema variegato di contromisure, che vanno dalle pratiche di prevenzione meccanica e fitosanitaria, ai campionamenti e agli espianti selettivi degli esemplari ammalati, col monitoraggio non solo visivo delle piante, al fine di individuare precocemente la presenza del batterio.