InteIligenza artificiale, come combattere il gender gap? A Bari primo bootcamp
InteIligenza artificiale, come combattere il gender gap? A Bari primo bootcamp A partire dal primo secolo a.C., l’uomo è stato affascinato dalla possibilità di creare macchine in grado di simulare il cervello umano. Nell’epoca moderna, il termine intelligenza artificiale è stato coniato nel 1955 da John McCarthy.
Oggi, la quantità di dati generati, sia dagli esseri umani che dalle macchine, supera di gran lunga la capacità degli esseri umani di assimilare, interpretare e prendere decisioni complesse sulla base di tali dati.
L’intelligenza artificiale costituisce la base di tutte le tecnologie di apprendimento informatico e rappresenta il futuro di tutti i processi decisionali complessi.
L’intelligenza artificiale (e la sua logica evoluzione del machine learning) e il deep learning, rappresentano i pilastri fondamentali dei processi decisionali aziendali del futuro.
Le AI potrebbero portare all’aumento del PIL globale annuo del 7% nei prossimi dieci anni: verranno automatizzati gran parte dei lavori, ma allo stesso tempo si creeranno milioni di nuove posizioni lavorative.
Ma da chi verranno occupate? Attualmente, le donne sono ancora sottorappresentate nel settore delle nuove tecnologie e nell’ambito dell’AI.
Il potere delle AI risiede nel suo potenziale per migliorare la vita, ma questo potenziale può essere realizzato solo se queste rappresentano l’intera popolazione.
C’è infatti ancora molta strada da fare per quanto riguarda l’inclusione di genere nel campo dell’Intelligenza Artificiale.
Sin dall’infanzia, è necessario da parte delle famiglie e delle scuole creare un ambiente stimolante per orientare le proprie figlie anche verso i percorsi STEM. Per esempio, si potrebbe ispirare la nuova generazione di scienziate con la condivisione dei successi delle donne nel settore informatico.
I pregiudizi impliciti nei processi di reclutamento di numerose aziende e una retribuzione non paritaria costituiscono un ostacolo aggiuntivo per l’ingresso e la progressione delle donne in questo settore.
E’ fondamentale proseguire con la divulgazione, con l’aumento dell’informazione sulla situazione attuale, con dibattiti sociali e con una sempre più ampia rivoluzione culturale.
Nasce a Bari il primo bootcamp completamente al femminile per avvicinare le donne all’intelligenza artificiale: Puglia Women AI.
Per un intero fine settimana, il 22, 23 e 24 Marzo, le partecipanti potranno imparare a sfruttare al massimo le intelligenze artificiali generative come ChatGpt.
L’evento è realizzato da Puglia Women Lead, che dopo il successo dello scorso anno di Puglia Women Code, il primo bootcamp di programmazione web al femminile, torna ad avvicinare donne di qualsiasi età e formazione alla tecnologia, e connettere le partecipanti con aziende che operano in ambito tecnologico e digitale.
Durante l’evento di formazione, le partecipanti potranno apprendere nozioni di base e applicarle a progetti che verranno premiati alla fine dell’evento, lavorando in team, seguite da professionisti esperti.
“L’IA è una tecnologia rivoluzionaria, cruciale per crescere professionalmente in ogni ambito. Tutte le partecipanti avranno la possibilità di ascoltare e trarre ispirazione da donne e uomini che racconteranno i loro percorsi nel mondo del lavoro e del digitale. Ma soprattutto, perché potranno entrare in contatto con aziende virtuose che cercano talenti in Puglia“.
Pirelli è il Main Sponsor dell’evento.
Fincons Group, Intelligo, ITS Apulia Digital Maker, Intesa Sanpaolo e Gruppo Master supportano il bootcamp come sponsor.
L’iniziativa è organizzata con il patrocinio di: Regione Puglia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Politecnico di Bari, Confindustria Giovani Bari e Bat e Distretto Produttivo dell’Informatica.