AGRUMI: Coldiretti Puglia avvia procedure per calamità da siccità
Coldiretti Puglia ha annunciato l’avvio delle procedure per il riconoscimento della calamità da siccità nel comparto agrumicolo della regione. La siccità ha colpito pesantemente il settore, con le clementine che sono state addirittura lasciate marcire, a causa della mancanza d’acqua che ha impedito il loro normale sviluppo. Questo ha comportato un aumento esponenziale dei costi di produzione, soprattutto per l’irrigazione di emergenza.
L’annuncio è stato fatto dopo il primo incontro tra Coldiretti Puglia, l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia e una delegazione di agrumicoltori del tarantino. Durante l’incontro si è discusso dell’attivazione della richiesta di calamità naturale causata dalla siccità, prima di un’assemblea programmata con i sindaci di Palagiano, Palagianello e Massafra.
Il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, ha sottolineato l’urgenza di attivare la richiesta di calamità e ha annunciato la possibile attivazione della Misura 23, ex misura Covid, per fornire sostegno alle imprese agrumicole colpite dalla crisi di liquidità.
Coldiretti Puglia ha evidenziato la difficoltà nel reperire lavoratori per la raccolta degli agrumi, mentre i costi di produzione sono schizzati alle stelle a causa dell’irrigazione di emergenza protrattasi fino a oggi, dei rincari per le operazioni colturali e dei costi energetici.
Il presidente Cavallo ha sottolineato la necessità di istituire un tavolo agrumicolo permanente e di sviluppare un Piano agrumicolo regionale che preveda il sostegno per nuovi impianti e la rigenerazione del patrimonio agrumicolo in provincia di Taranto.
Coldiretti Puglia ha ribadito l’importanza di realizzare rapporti di filiera virtuosi che valorizzino il Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione. Si auspica inoltre che la Regione avvii un piano promozionale del prodotto agrumicolo regionale, anche in collaborazione con la Distribuzione Organizzata.
Attualmente, le imprese agricole impegnate nella produzione di agrumi in provincia di Taranto sono 1.041, rappresentando il 9% del totale dell’imprenditoria agroalimentare jonica, con una produzione di clementine, arance e mandarini di 2,5 milioni di quintali.
Coldiretti Puglia ha denunciato anche i danni causati dalla concorrenza sleale, evidenziando che quasi 1 prodotto alimentare su 5 importato in Italia non rispetta le normative vigenti sul lavoro e sull’ambiente.
La crisi degli agrumi italiani mette a rischio non solo la salute dei cittadini, ma anche il futuro delle imprese agricole. Coldiretti Puglia ha sottolineato l’importanza di sostenere la nuova generazione di imprenditori agricoli, che negli anni hanno contribuito significativamente all’innovazione e alla sostenibilità delle coltivazioni.
La situazione richiede interventi immediati e strategie a lungo termine per proteggere il settore agrumicolo e garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale nella regione.