Scienze della terra di Bari custodisce i QUASICRISTALLI

Il museo di scienze della terra di Bari custodisce il meteorite scoperto in Calabria, che contiene i QUASICRISTALLI
Il meteorite, custodito nel museo di scienze della terra dell’Università di Bari, che contiene i QUASICRISTALLI sarà oggetto di ulteriori studi. Questi servono a svelare ancora più segreti sulla composizione e sulla sua storia cosmica dei QUASICRISTALLI. L’importanza di questa scoperta, potrebbe fornire preziose informazioni sulla formazione e sull’evoluzione del nostro Sistema solare, così come sulla natura stessa dell’universo che ci circonda.
Un meteorite dalle dimensioni apparentemente modeste, ma dalle implicazioni scientifiche monumentali, è stato scoperto nella regione italiana della Calabria da un appassionato collezionista. Il rinvenimento è ora nelle mani dell’Università di Bari, che, insieme all’Agenzia Spaziale Italiana e all’Università di Firenze, hanno avviato un’indagine approfondita su questo enigmatico oggetto cosmico.
Al suo interno, questo meteorite nasconde un tesoro scientifico, i cosiddetti QUASICRISTALLI; leghe rare che sono state rintracciate sulla Terra in un’unica occasione fino ad oggi. Secondo gli scienziati coinvolti nello studio, il meteorite potrebbe contenere materiali che precedono addirittura la formazione del nostro stesso Sistema solare. Si apre una nuova finestra sulla storia del nostro universo.
Il team di ricerca, guidato dalla docente di Mineralogia Giovanna Agrosì dell’Università di Bari, ha presentato i primi risultati.
I presenti alla conferenza stampa
Il rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini. Il direttore del Dipartimento di Scienze della Terra Giuseppe Mastronuzzi. La ricercatrice dell’Agenzia Spaziale Italiana Eleonora Ammanito. Il direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, Luca Bindi.
La professoressa Agrosì ha spiegato che il meteorite contiene una straordinaria lega di alluminio e rame, insieme ai misteriosi quasicristalli. Questa è solo la seconda volta che tali strutture sono state individuate sulla Terra, la prima avvenne nel 2011 a Khatyrka, nell’Est della Siberia.