Albano spettatore involontario del ‘Frutt…uoso’ blitz poliziesco di Martina Franca
Albano spettatore involontario del ‘Frutt…uoso’ blitz poliziesco.
LIl fatto è avvenuto a Martina Franca, una città solitamente tranquilla e vivibile, ha vissuto ieri mattina una scena da film poliziesco. Un episodio degno della fiction che ha ricordato un episodio della serie “Squadra antimafia Palermo oggi” con la mafiosa Rosy Abate interpretata da Giulia Michelini.
Il protagonista della vicenda è un sessantatreenne commerciante ambulante di frutta e verdura che sostava con il suo camion in un parcheggio privato in Via De Gasperi.
La scena ha visto un dispiegamento di ufficiali ed agenti della Polizia Municipale che, forse per una presunta pericolosità del commerciante, ha chiesto il supporto della Polizia di Stato che vedeva ieri la presenza in città anche di agenti dell’anticrimine. In tutto forse una ventina tra uomini e mezzi come riportato dal nostro articolo
E tra gli spettatori? Come ci racconta una testimone, nientemeno che Albano Carrisi, testimone involontario che percorreva via Ceglie in auto con il suo autista insieme ad una donna, probabilmente provenendo da Cellino San Marco.
Una scena inverosimile in una città che negli ultimi tempi ha offerto dei set per film che sono stati girati proprio a Martina Franca con la diva americana Angelina Jolie o recentemente la miniserie del regista Sergio Rubini su Giacomo Leopardi.
La vicenda del dispiegamento di forze dell’ordine, in una zona cruciale della città in un mercoledì quando si svolge il mercato, come riportata nel nostro articolo di ieri, attorno ad un camion di frutta e verdura, il cui ‘crimine’ era l’esercizio del commercio su un parcheggio fisso anziché in maniera itinerante, come prescritto da un regolamento comunale, pone alcuni interrogativi.
Una violazione, certo, ma il livello di reazione delle forze dell’ordine su una violazione che sembrerebbe meramente amministrativa ha sollevato più di una sopracciglia.
La notizia, all’indomani del blitz, è che il commerciante avrebbe una regolare licenza come si evince dal verbale della Polizia Municipale di Martina Franca che gli ha contestato “l’esercizio di commercio su posteggio fisso altresì di stazionamento”.
Ci chiediamo, e con noi si chiedono molti, se fosse davvero necessario mobilitare una ventina di unità per una questione che, a tutti gli effetti, sembra più un’infrazione che un reato grave.
La risposta sembra essere “no!”, specialmente quando si considera che la merce era ben disposta sul camion e che il commerciante sembra essere in possesso di una autorizzazione per l’esercizio dell’attività di commercio su area pubblica tipo B(itinerante) rilasciata dal dirigente alle attivià economiche il 31 marzo del 1998 per l’attività, come ci fa federe da alcuni documenti, il malcapitato.
Ma non vogliamo entrare nel merito amministrativo, ma unicamente sulle modalità con le quali è stato effettuato il sequestro.
Il contrasto diventa ancora più evidente quando si pensa alle vele pubblicitarie che occupano non solo la stessa aree per giorni, ma talvolta parcheggiando addirittura sulle strisce pedonali, senza che ci sia mai stato un intervento altrettanto eclatante da parte delle autorità.
Ma l’episodio che ha reso partecipe involontariamente Albano Carrisi, che percorreva quella strada, il quale ha assistito a questa scena, ha dell’incredibile.
Chissà quali pensieri sono passati nella mente del celebre cantante.
L’azione della Polizia Municipale, ha portato al sequestro del camion e della merce, lasciando il proprietario e la sua famiglia, composta da moglie e quattro figli, in gravi difficoltà economiche, oltre ad essere stato messo alla gogna pubblica come un pericoloso individuo immaginando chissà quale tipo di reato.
Tuttavia, questo non cancella l’amarezza di un episodio che ha messo in luce una sproporzione tra la violazione commessa e la reazione delle forze dell’ordine.
Questo episodio solleva un interrogativo più ampio: in una città dove il teatro dell’assurdo sembra prendere vita, quali sono le priorità della Amministrazione Pubblica?
E soprattutto, è questa l’immagine che vogliamo che rimanga di Martina Franca?
Una città dove la vendita di frutta e verdura diventa l’occasione per un blitz degno di un film d’azione, mentre altre questioni ben più gravi vengono trascurate
Non sarebbe stato più normale che, come spesso avviene, una pattuglia dei Vigili Urbani per via bonaria avesse invitato il commerciante a non sostare più del tempo previsto intimandolo di multarlo se ciò non fosse avvenuto?
Ciò viene definto “Buon senso”
E proprio se fosse stato necessario, sarebbe stato meno spettacolare presentarsi con una pattuglia, magari controllata a distanza da un’auto della Polizia di Stato, visto che la sede si trova a meno di 200 metri?
La sproporzione dell’intervento solleva interrogativi e ci porta a riflettere sulla direzione che stiamo prendendo.
Sia chiaro, non vanno assolutamente colpevolizzate nè la Polizia Municipale e nè le Forze dell’Ordine intervenute a sostegno, ma la “regia” che si cela dietro a tutto questo (quello stesso posteggio serve ad altri?)
Siamo curiosi di vedere se, d’ora in avanti, sarà applicato lo stesso comportamento sulle vele pubblicitarie che vengono lasciate per giorni senza essere spostate come previsto, ma siamo sicuri ciò non avverrà.
Chi si prenderà l’onere di cronometrare l’orario come è stato fatto da un vigile alle 8:13 di mercoledì 24 gennaio?
Ci sono tutti gli elementi per la sceneggiatura di un altro film