Casartigiani incontro il Prefetto e il Sen. Turco
Procede la vertenza sull’autotrasporto della Confederazione Autonoma Sindacati Artigiani
Pagamento delle fatture scadute e applicazione della norma nazionale dell’autotrasporto. Questo è quanto verrà preteso da Casartigiani al tavolo di confronto con le istituzioni e i vertici aziendali di Acciaierie d’Italia dopo l’8 gennaio, giorno in cui si terrà l’incontro tra i soci di Acciaierie d’Italia, rispettivamente Governo e Arcelor Mittal. Stamattina, in riunione con la delegazione degli autotrasportatori il Prefetto di Taranto Paola Dessì ha altresì specificato che è stata inviata la lettera al Governo in cui sollecita l’istituzione del tavolo dei lavori.
Durante l’incontro, Stefano Castronuovo, coordinatore regionale di Casartigiani Puglia ha ribadito che le problematiche del settore dell’autotrasporto sono differenti rispetto le altre categorie di lavoratori: «Non è possibile – ha detto il coordinatore – che a oggi i pagamenti siano in forte ritardo. La legge prevede che nel momento in cui non vengano saldati sia la Guardia di Finanza sia l’Agenzia delle entrate debbano vigilare sulla condotta dell’azienda. Auspichiamo che il tavolo venga convocato e che vengano rispettate le nostre richieste».
Stamattina gli autotrasportatori, ancor prima che si recassero in Prefettura, hanno accolto in assemblea il vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Mario Turco. Il senatore tarantino proporrà un’interrogazione parlamentare in cui chiederà al Governo Meloni quali sono le prospettive industriali future della vertenza Ilva e cosa si prevede per il pagamento delle spettanze dell’indotto ed in particolare degli autotrasportatori, le cui fatture sono scadute da tempo: «Ora più che mai non dobbiamo badare ai colori politici, piuttosto contano le esigenze e le criticità di questo territorio, ancora diviso tra ricatto occupazionale e tutela dell’ambiente e della salute. È il momento di mostrarci uniti contro un Governo che mostra ogni giorno tutte le sue incapacità, che fugge dalle sue responsabilità, non ha prospettive, visione, non ha fornito soluzioni».
Turco ha sottolineato che il Movimento 5 Stelle continuerà a ribadire la necessità di chiudere le fonti inquinanti e di definire, con un accordo di programma, la diversificazione industriale, il ricollocamento dei lavoratori in esubero, le tutele dell’indotto, le risorse necessarie per realizzare la riconversione economica, sociale e culturale del territorio, per dare così continuità al progetto “Cantiere Taranto” avviato nel corso del Governo Conte II e che l’attuale governo ha fermato. «Ma di tutto questo, il Governo Meloni – ha concluso il senatore – ha deciso di non occuparsene, come dimostra la cancellazione del finanziamento del Pnrr di 1,2 miliardi e l’inerzia di sostenere l’ingresso dello Stato nella compagine societaria. Ed è solo la partecipazione pubblica che potrebbe evitare l’esplosione di una bomba sociale, economica ed ecologica senza precedenti. Progetto quest’ultimo bloccato dal trio Meloni-Giorgetti-Fitto senza proporre alcuna alternativa e soluzione».