Nella giostra comunale c’è chi scende e c’è chi sale
di Claudio Leone
Altro giro altra corsa per la giostra comunale di Taranto, e come ogni giostra quando un giro giunge al finale c’è chi scende e c’è chi sale. A salire sul carro dei vincitori dopo aver perso le elezioni sono i tre consiglieri comunali Stellato, Casula e Brisci.
Tutti e tre fanno parte dei famosi (o famigerati) diciassette traditori che hanno firmato dal notaio per la rovinosa caduta del “Melucci uno”, e il loro ingresso in maggioranza non è sceso giù a diversi consiglieri comunali, partendo da Giuseppe Fiusco del movimento politico CON.
Il “Massimo Decimo Meridio” (così lo ha chiamato Melucci nell’ultima riunione di maggioranza) dei due mari ha dichiarato durante la sua live del martedì su Facebook che al momento dell’intervento di Massimiliano Stellato ha abbandonato la riunione perché il suo partito, Italia Viva, ha tentato di far mancare il numero legale durante il consiglio comunale in cui si discuteva della sua incompatibilità da consigliere.
A scendere dalla giostra della maggioranza per salire su quella dell’opposizione sono Paolo Castronovi del PSI e Antonio Lenti di Europa Verde. Quest’ultimo crea un problema all’assessore Fabiano Marti che ora dovrà trovare un nuovo partito per non tornare ad essere un comune cittadino senza assessorati. Anche il Movimento 5 Stelle ha ufficializzato l’uscita dalla maggioranza melucciana con le dichiarazioni del coordinatore regionale Donno e del coordinatore provinciale Nevoli, già candidato sindaco grillino a Taranto nel 2017.
“Il patto per Taranto non esiste più”, così motivano la loro posizione i due pentastellati, secondo cui l’adesione di Melucci al partito di Renzi rende impossibile l’attuazione del programma elettorale con cui la coalizione Ecosistema Taranto ha stravinto le elezioni. Nelle prossime ore è attesa la dichiarazione ufficiale con cui Mario Odone, consigliere comunale del M5S, dirà se seguirà il suo Movimento all’opposizione oppure resterà in maggioranza, sostenendo la presenza in giunta dell’assessore grillino Mary Luppino.
Se Odone dovesse passare all’opposizione, a conti fatti, Melucci avrebbe perso tre consiglieri con lui da inizio consiliatura per accogliere i tre ex-traditori Stellato, Casula e Brisci.