CRISI POLITICA A TARANTO: DEMOS CHIEDE LE DIMISSIONI DI MELUCCI E IL PD CONFERMA IL SOSTEGNO
La politica tarantina è attraversata da una fase di tensione e scontri interni che coinvolgono DemoS e il Partito Democratico. In una dichiarazione di fuoco, DemoS, tramite il suo Consigliere comunale Gianni Liviano, critica aspramente il Sindaco Melucci, accusandolo di una gestione autocratica e di non essere all’altezza della complessità della città e dei fondi in arrivo.
Gianni Liviano, ex capogruppo del PD, ha cercato di sottolineare l’importanza della mediazione in politica e ha riferito di aver cercato il confronto con il Sindaco anziché sottomettersi ciecamente alle sue decisioni. La mancanza di dialogo tra DemoS e il PD a Taranto è evidenziata, contrastando con la collaborazione attiva che avviene nel parlamento, con il segretario nazionale di DemoS che funge da vice-capogruppo dei deputati PD alla Camera.
Liviano denuncia una politica cieca, una sudditanza da parte della segreteria provinciale del PD e alcuni consiglieri comunali, che avrebbe permesso al Sindaco di agire senza limiti, creando addirittura una nuova maggioranza in tempi brevissimi. La conclusione di DemoS è netta: Melucci deve lasciare entro febbraio o, in alternativa, si deve costruire una maggioranza di fatto in consiglio comunale, indipendente dal Sindaco.
In risposta a queste accuse, il Partito Democratico, tramite la capogruppo Bianca Boshnjaku, ha confermato il proprio sostegno al Sindaco Melucci. Boshnjaku ha sottolineato l’importanza di mantenere fede al programma elettorale condiviso coi cittadini, ribadendo l’adesione al programma “Ecosistema Taranto” come bussola per l’operato dell’amministrazione.
Tuttavia, non tutto è armonico nel PD, poiché il circolo di Talsano ha assunto una posizione critica nei confronti del Sindaco. Il segretario cittadino del PD, Giuseppe Tursi, ha annunciato l’inizio di una fase di ascolto nei circoli, partendo proprio da Talsano, per raccogliere le diverse posizioni e il disagio della base.
La politica tarantina sembra dunque attraversare un periodo di instabilità, con tensioni interne che mettono in luce divergenze di vedute all’interno del PD. La decisione su Melucci e il futuro della città resta ora appesa a un filo sottile, con l’opzione di nuove elezioni nel 2024 che incombe come una possibile soluzione.