Appello per la nazionalizzazione dell’Ex-Ilva: il futuro del Paese non è in vendita
Nel comunicato diramato oggi, l’Unione Sindacale di Base esprime forte preoccupazione riguardo alla convocazione avvenuta ieri a Palazzo Chigi, definita come una “riunione di aggiornamento” indirizzata alle organizzazioni sindacali.
Si fa notare con un certo sarcasmo il concetto di essere “aggiornati” su una trattativa che il Governo ha condotto in gran segreto, della quale si ha conoscenza solo tramite i media. Si auspica che questa volta non si ripeta la solita liturgia, caratterizzata da omissioni e incongruenze.
La delegazione sindacale sarà presente al tavolo per ribadire con forza che il destino del nostro Paese non può essere affidato ad Arcelor-Mittal. Si tratta di discutere il modello di sviluppo economico del paese e di definire politiche industriali adeguate per affrontare la transizione ecologica e la decarbonizzazione. Questo obiettivo non può essere raggiunto consegnando tutto nelle mani di un soggetto che mostra disprezzo verso le nostre istituzioni e la rappresentanza dei lavoratori.
Per questo, l’Unione Sindacale di Base continua a sostenere con forza la necessità di nazionalizzare l’azienda. Questa non deve essere più considerata un tabù se vogliamo garantire la stabilità occupazionale per i lavoratori diretti, quelli in appalto e quelli di Ilva in A.S, tutelando al contempo l’ambiente senza compromettere nemmeno un posto di lavoro.
Per l’esecutivo nazionale confederale dell’Unione Sindacale di Base, Sasha Colautti, Francesco Rizzo
AC