30 metri di gazebo sulla spiaggia: famiglia multata con 500 euro
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Una famiglia barese che aveva deciso di trascorrere delle piacevoli giornate sulla spiaggia di Manduria si è trovata al centro di una controversia dopo aver installato un tendone-gazebo lungo la riva del mare. L’abitazione improvvisata, con le sue finestre e una dimensione di circa 30 metri quadri, è stata scoperta da alcuni residenti che hanno subito segnalato l’abuso tramite il movimento politico locale “Azione Messapica”, che ha amplificato l’accaduto sui social media.
Le immagini del tendone-gazebo si sono rapidamente diffuse online, attirando l’attenzione delle autorità locali. Un intervento congiunto tra i carabinieri e la polizia locale è stato organizzato per far rispettare la legge e smantellare la struttura abusiva. Tuttavia, la reprimenda per la famiglia non si è fermata solo alla rimozione del tendone.
Le autorità hanno deciso di infliggere una multa di 500 euro alla famiglia, sottolineando l’irregolarità dell’installazione del tendone-gazebo lungo la spiaggia di Manduria. Nonostante la famiglia potesse aver pensato di risparmiare sulle spese di affitto di una casa vacanze, il loro approccio ha scatenato una serie di polemiche, evidenziando la necessità di rispettare le regole urbanistiche e le disposizioni locali.
Il sindaco di Manduria, intervenendo sulla vicenda, ha dichiarato: “Le norme sulla pianificazione territoriale e le regole che disciplinano l’uso delle spiagge sono chiare e vanno rispettate da tutti. Non possiamo permettere che abusi come questo siano tollerati, poiché mettono a rischio l’equilibrio ambientale e il decoro del nostro territorio”.
La vicenda del tendone-gazebo ha suscitato un acceso dibattito tra i residenti e gli attivisti locali, che chiedono un controllo più severo delle attività in spiaggia e la promozione di un turismo sostenibile. Alcuni cittadini hanno sottolineato l’importanza di preservare la bellezza naturale della Riserva Naturale della foce del fiume Chidro, un’area protetta di rilevante interesse ambientale situata non lontano dalla spiaggia interessata dall’abuso.
Mentre la famiglia barese è stata costretta a smantellare il tendone-gazebo e a pagare una multa salata, l’episodio ha sollevato una questione più ampia sulla necessità di promuovere la consapevolezza delle regole e della tutela dell’ambiente nelle zone costiere. Si spera che questa vicenda serva da monito per tutti coloro che intendono trascorrere le vacanze al mare, invitandoli a rispettare le norme e a godere delle bellezze naturali senza recare danni all’ambiente circostante.