La realtà del dimensionamento delle scuole: i numeri che smentiscono le false notizie
La realtà del dimensionamento delle scuole: i numeri che smentiscono le false notizie. Anp Puglia dopo aver analizzano i numeri della realtà contro i luoghi comuni sul dimensionamento delle scuole. Ribadisce che “è improprio (e fuorviante) parlare di scuole a rischio” di scomparsa, perché esse intese come plessi o edifici in cuisi eroga il servizio di istruzione ai nostri bambini e ragazzi – rimarranno e continueranno a funzionare lì dovesono ora”.
Molti dei commenti apparsi sulla stampa dopo la riunione di ieri presso l’assessorato regionale all’istruzione sul tema del dimensionamento delle scuole sono a nostro avviso non rispondenti alla realtà e perciò stesso fuorvianti rispetto all’opinione pubblica, continuando a riportare luoghi comuni fondati su una distorta interpretazione dei dati.
Le nuove norme sul dimensionamento delle scuole non prevedono la chiusura di nessun plesso scolastico, ma solo una riduzione dei posti dirigenziali regione per regione
Si ribadisce, ancora una volta, che le nuove norme in materia che si applicheranno a partire dall’anno scolastico 2024/2025, volute da Governo e Parlamento e inserite nelle legge di bilancio per il 2023, dispongono soltanto quale dev’essere regioneper regione il numero dei posti che costituiscono l’organico dei dirigenti scolastici (e dei direttori amministrativi, ossia i DSGA): quindi è improprio (e fuorviante) parlare di “scuole a rischio” di scomparsa, perché esse – intese come plessi o edifici in cui si eroga il servizio di istruzione ai nostri bambini e ragazzi – rimarranno e continueranno a funzionare lì dove sono ora.
E per di più il rischio di “scomparsa” o di perdita non riguarda neanche i dirigenti scolastici, come si può dimostrare con un semplice calcolo.
Il numero dei dirigenti scolastici sarà adeguato al numero delle scuole, senza reggenze e con nuove assunzioni
Oggi si hanno in Puglia 631 scuole e 572 dirigenti scolastici persone fisiche (dati ufficiali rilevabili dal sito dell’USR Puglia). Una pattuglia di questi ultimi si vede assegnata, oltre alla scuola di titolarità, anche la reggenza di un’altra scuola. Le reggenze sono 59. La somma di 572 più 59 fa, appunto, 631.
Perché ci sono le reggenze?
A parte pochi casi, soprattutto perché la gran parte di quelle 59 scuole sono sottodimensionate, ossia non hanno l’autonomia per avere ora una propria dirigenza stabile.
Secondo i parametri che saranno ufficializzati a breve dal Ministero e dal MEF – unilateralmente da parte loro, come prevede la legge poiché non è stato raggiunto finora un accordo politico sul tema all’interno della Conferenza Stato-Regioni – nel 2024/2025 (cioè fra due anni scolastici) il numero dei posti dirigenziali “scenderà” a 569, rispetto agli attuali 572 dirigenti in servizio (3 in meno).
Ma bisogna tener conto che al prossimo 31 agosto andranno in pensione almeno una ventina degli attuali dirigenti pugliesi (tra pochi giorni avremo i dati precisi).
E calcolandone verosimilmente un’altra ventina al 31 agosto del 2024, si inizierà l’anno scolastico 2024/2025 (il primo della nuova stagione in cui si applica la vituperata legge) con 572 meno 40, ossia 532 dirigenti persone fisiche.
Cioè con meno dirigenti rispetto a quelli oggi in servizio.
E ciò a fronte di 569 scuole che saranno allora funzionanti sul territorio, ottenute semplicemente dalla ricombinazione soltanto amministrativa delle attuali sedi fisiche scolastiche senza che vi sia “chiusura” per nessuna di esse dal punto di vista della frequenza degli alunni e dell’erogazione del servizio di istruzione, nessuna delle quali sarà sottodimensionata ed alle quali (tutte) dovrà per legge essere assegnato uno ed un solo dirigente, senza più reggenze.
La qualità del servizio scolastico non dipende dal dimensionamento delle scuole, ma da altri fattori come il numero dei docenti e la numerosità delle classi
La differenza fra 569 e 532 fa 37; 37 saranno quindi i posti dirigenziali “scoperti” e da assegnare con nuove nomine rispetto ad oggi.
Quindi, di che cosa stanno parlando coloro che ipotizzano la “scomparsa” delle scuole e dei dirigenti? Per questi ultimi occorrerà invece ricorrere a nuove assunzioni, anche se consideriamo che una parte di quei 32 posti sarà verosimilmente assegnata a dirigenti pugliesi già oggi in servizio da diversi anni in regioni diverse e anche molto lontane dalla Puglia e che chiedono di rientravi.
Si finisce con qualche considerazione sull’asserito depauperamento del servizio scolastico che il nuovo dimensionamento comporterebbe.
La norma di cui parliamo si pone come obiettivo l’azzeramento delle reggenze dirigenziali.
Non c’entra nulla con il numero dei docenti o con la numerosità delle classi, oggetto di altre e diverse norme.