Foggia: chiede perdono per aver ucciso la cuginetta dopo averla violentata

Nel 2004, Giusy Potenza, una quindicenne di Foggia, fu uccisa dal suo cugino e presunto amante, Giovanni Potenza, durante una lite sulla scogliera di Manfredonia.

Secondo la versione dell’omicida, il fatto avvenne dopo un tragico incontro.
Giovanni e Giusy, cugini amanti, si incontrarono come al solito in macchina.
Dopo aver fatto l’amore, iniziarono a parlare e Giovanni si rese conto che la giovane ragazza stava per diventare un problema: desiderava rivelare la loro relazione a tutti, nonostante lui fosse sposato e avesse due figli. Giusy scese dalla macchina e cadde giù dalla scogliera.
Giovanni si sarebbe affrettato dall’auto per aiutarla, ma in quel momento venne colto da un raptus e la uccise con un masso di 8 chili.
Questo brutale delitto scatenò una serie di tragedie familiari, tra cui vendette, suicidi e la condanna di Giovanni a 30 anni di carcere.
Nonostante la sua confessione, prove contrarie misero in dubbio la sua versione degli eventi, lasciando la famiglia della vittima alla ricerca della verità.
Ora, Giovanni Potenza, attualmente detenuto nel carcere di Foggia in seguito a una condanna definitiva di 30 anni, ha chiesto perdono alla famiglia di Giusy, sua cugina di secondo grado.
L’avvocato Innocenza Starace, che rappresenta i parenti di Giusy, ha rivelato che il nonno materno della vittima è disposto a perdonare l’assassino solo se rivelerà l’identità dei suoi complici.

Anche l’avvocato Starace è convinta che altre persone siano coinvolte nell’omicidio, poiché durante il processo sono emersi elementi che suggeriscono la presenza di complici.
Non è mai stato stabilito il vero movente.
Secondo l’avvocata Starace, si tratterebbe di un omicidio commesso dopo un atto di violenza sessuale ai danni della 14enne.
La famiglia chiede a Giovanni Potenza di rivelare l’identità dei suoi complici, poiché desiderano conoscere la verità.