Follie dell’Unione Europea che minacciano il cibo e l’agricoltura italiani

Follie dell’Unione Europea che minacciano il cibo e l’agricoltura italiani. La Coldiretti denuncia le norme e le follie dell’Unione Europea che minacciano il cibo e l’agricoltura italiani.
Tra queste ci sono: le etichette a semaforo che penalizzano le eccellenze tricolori; gli attacchi alla pesca a strascico che produce il 65% del pescato nazionale; le frontiere aperte che hanno portato la Xylella in Puglia; lo stop agli imballaggi che mette a rischio l’insalata in busta, le fragole, i pomodorini, le arance e le bottiglie magnum di vino.
La Coldiretti ha manifestato a Taranto davanti al Vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, responsabile del Green Deal europeo, con lo striscione “Niente Europa senza agricoltura, no al cibo da laboratorio”.
La Coldiretti critica anche l’autorizzazione data dall’Ue all’Irlanda di mettere sulle bottiglie di vino e birra avvertenze terroristiche come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”, nonostante il parere contrario di Italia, Francia, Spagna e altri sei Stati Ue.
La Coldiretti si oppone inoltre alla proposta di regolamento sull’etichetta a colori Nutriscore, che esclude dalla dieta alimenti sani e naturali per favorire prodotti sintetici e che danneggia l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine.
L’UE – conclude la Coldiretti – ha gravi responsabilità sulla Xylella per le frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto che ha causato un danno irreparabile all’olivicoltura pugliese. L’Unione Europea, se da un lato ha disposto la rimozione delle piante infette e di quelle presenti nei 50 metri attorno, si è lavata le mani sugli indennizzi da riconoscere agli olivicoltori che hanno subito e dovuto affrontare in solitudine l’aggressione del patogeno da quarantena Xylella fastidiosa e devono fare i conti con ingenti perdite di reddito presenti e future, rimandando l’intera partita al Governo italiano.