Un Uno Maggio inzuppato
UnoMaggioTarantoLiberoePensante ha lottato contro il tempo
Una pioggia incessante, ha spadroneggiato sull’uno maggio tutto tarantino, sferrando il colpo del k.o. alle 19.25.
Proprio nell’ora degli artisti più importanti, proprio quando, di solito, Taranto inizia a cantare all’unisono. Come è stato nei dieci anni precedenti.
Le avvisaglie c’erano tutte per una messa in scena impossibile eppure, i ragazzi del Parco Archeologico, sono risusciti a portare avanti un carrozzone bello comunque e interessante.
Ovviamente non vi era il pubblico dei 100.000 più o meno soliti che arrivano da tutta Italia, e sarebbe stato ancor meno corposo se si fosse spostato in altre zone, come si è valutato per tutta la giornata.
Come dicevamo nell’apertura, poi i direttori artistici hanno deciso di chiudere e lo hanno fatto, alle 19.25, con uno degli artisti che i ragazzi aspettavano da tempo, ovvero Gemitaiz.
Abbiamo visto cantare tanti giovani e, a questo punto, siamo certi che la star della giornata, sarebbe stato lui. Quindi, per i ragazzi, un successone.
E’ inutile dirvi (ma lo scriviamo comunque), prima della chiusura ordinata dalla Commissione di pubblica sicurezza, erano ad un passo dalla esibizione, grandi artisti come Vinicio Capossela, Niccolò Fabi, Tonino Carotone, Nino Frassica e la Los Plaggers Band, Marlene Kuntz, la Rappresentante di Lista, Samuele Bersani, Ron e Willie Peyote.
Per la cronaca, va ricordato che il tema era la “Libertà”, e proprio legandosi al concetto della parola, ha preso la parola Valentina Petrini, giornalista-scrittrice tarantina di livello nazionale (Rai, La 7 etc).
Ovviamente ha parlato dei problemi che attanagliano Taranto da 60 anni (ex Ilva), non tralasciando le emergenze sanitarie e ambientali. Ribadendo il concetto salute-lavoro, ancora irrisolto.
Tornando alla musica, anche quest’anno, Luca Degennaro ha fatto ballare i presenti con la sua consolle. Subito in pista i Terraross, habitué di questo palco.
Simona Fersini, presidente del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, ha subito ringraziato i presenti, inzuppati ma organizzati, e ha ricordato che la manifestazione è autofinanziata, invitando a contribuire.
Francesca Michielin, ospite attesa, non è venuta per un malessere di stagione (annunciato sui social, ora così si fa…).
Per fortuna si è parlato, emozionante e forte quanto detto da Marco Cappato politico e attivista, parlando della normativa sull’Eutanasia.
Poi è intervenuta Margherita Luongo, presidente della Fondazione Amor (terapia speciale malati incurabili cancro), associazione che cura i malati di cancro attraverso l’ossigeno-ozono terapia che amplifica gli effetti della chemioterapia limitandone i danni.
Poi musica ben organizzata con il cantautore Renzo Rubino che ha messo in scena, con tanto di “Sbanda” (una vera e propria banda), due dei suoi pezzi del nuovo album dedicato anche alle tradizioni. (Seguirà articolo a parte con intervista).
Pensato, scritto e musicato per la nostra terra, in particolar modo per Martina Franca, fiore all’occhiello della provincia ionica.
Alla fine tanta amarezza per un progetto incompiuto e tanta acqua su tutti, nessuno escluso.
Chiamatela condivisione, ma di certo non sarà fra i concerti da ricordare. Francesco Leggieri