Futuro nero per la Sanità Pugliese. Ecco le novità
Nell”intervista al Direttore di Anestesia e Rianimazione dell’ASL di Taranto, nonché Consigliere Regionale AAROI-EMAC Puglia Dott. Giovanni Andriulli quello che sta per accadere e molti ignorano
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Futuro molto nero si prevede per la Sanità Pugliese e questa fase è già partita con la riduzione delle spese sanitarie le cui conseguenze ricadranno inevitabilmente sui cittadini
Negli ultimi 10 anni, con dati ufficiali forniti dalla Regione Puglia, 167mila pugliesi sono andati via dalla regione.
Il Governatore Emiliano che ha governato negli ultimi 10 anni una risposta a riguardo avrebbe dovuta darla.
Perché 167mila persone sono andate via dalla Puglia?
Sicuramente non sono stati gli 85enni che abitano nella gravina ma sicuramente, nella stragrande maggioranza, sono giovani pugliesi che non avevano lavoro, non trasporti adeguati e nemmeno una sanità che funzionasse.
Per il prossimo triennio la Regione Puglia aveva programmato di spendere 3miliardi di euro per la parte protesica dei farmaci sostanziali, per intenderci, protesi di ginocchio, protesi di spalla, protesi di anca, le valvole cardiache e quant’altro.
La Corte dei Conti ha bloccato questo programma perché ha ritenuto che queste quantità programmate dalla Regione Puglia erano paragonabili al 40% del consumo di tutta Italia.
Evidentemente c’è qualcosa che non funziona e ci lascia perplessi.
Tre miliardi di euro da spendere quando la Regione Puglia non è in grado di pagare un debito di 450 milioni di euro che oggi dovrà essere plasmato in tre anni è piuttosto paradossale
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450milioni di euro a detta dell’Assessore Regionale alla Sanità Rocco Palese e dal Direttore del Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport della Regione Puglia Vito Montanaro: per arginare l’anarchia del sistema.
Letteralmente una frase per ridurre il debito pubblico necessaria e indispensabile per bloccare l’anarchia del sistema sanitario pugliese
L’assessore alla salute della Regione Puglia, già Assessore al Bilancio (che i conti dovrebbe saperli fare molto bene), ha detto che non è in grado di avere una governance del sistema sanitario e vuole evitare che ci sia l’anarchia del sistema.
Questa dichiarazione è praticamente una dichiarazione di assoluto fallimento.
Al 10 marzo la Regione Puglia aveva chiesto a tutti i direttori generali della Puglia (pena la rimozione dal loro incarico) di fornire entro il 31 marzo un piano di recupero delle liste d’attesa riguardo visite specialistiche e strumentali.
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Sarebbe di oltre 700.000 in Puglia il numero delle visite arretrate tra quelle specialistiche, gli esami diagnostici e gli interventi chirurgici e l’ASL più in ritardo sarebbe quella tarantina con circa 123.000 arretrati.
Il termine è stato rispettato da tutti, ma solo due Direttori Generali hanno fatto un piano semplice, leggibile e trasparente. Entro il 15 di maggio tutti i DG devono approfondire, verificare, caricare, e uniformare questi processi.
Intanto si preannuncia una stretta per quanto riguarda le spese sanitarie da parte della Regione Puglia, così come per l’assunzione di personale.
Intanto si continuano a spendere milioni di euro per strutture e reparti che praticamente rimarranno solo cattedrali nel deserto.