La Puglia è bio

La Puglia è bio. Il termine agricoltura organica rigenerativa non è normato legalmente. E il suo uso, secondo l’Associazione europea del biologico, potrebbe nascondere operazioni di “greenwashing” che tradotto sembra un “ecologismo di facciata o ambientalismo di facciata”, cioè la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni al fine di produrre dichiarando ecologico ciò che non è.
Oggi sugli imballaggi alimentari e nelle comunicazioni aziendali dei prodotti è sempre più frequente trovare riferimenti che si rifanno all’attenzione alla sostenibilità ambientale. Infatti è sempre più preoccupante l’uso e l’abuso che viene fatto del termine agricoltura rigenerativa da parte di alcune realtà e per come tutte le aziende possano attualmente definirsi “rigenerative” a prescindere dai criteri di sostenibilità applicati.
La Puglia è bio.
In Puglia, l’agricoltura Organica e Rigenerativa (AOR), è una disciplina teorico-pratica basata su semplici principi agronomici, economici ed ecologici che massimizza le risorse presenti all’interno nostre aziende agricole e di un territorio, diminuendo i costi di produzione e rispettando le fasi e i cicli biogeochimici.
La sapienza contadina del nostro territorio e le moderne conoscenze scientifiche qui vengono mescolate per ottenere un modello agricolo efficiente, di qualità e in continua evoluzione, non dogmatico e che va oltre il concetto di sostenibilità.
La qualità dei prodotti pugliesi è sempre esistita grazie ai nostri migliori operai che sono i lombrichi, artefici di terre fertili. Scavano instancabilmente le loro gallerie nel suolo, incorporano il materiale vegetale morto nel terreno, producono il pregiato humus e provvedono a una struttura ottimale del suolo.

È così che questi industriosi operai curano una delle nostre più preziose risorse: il suolo. Esso rappresenta il substrato vitale per le piante, gli animali e l’uomo e va quindi utilizzato con accortezza e adeguatamente protetto.