Grilli, insetti o pane di Altamura?
Virginia Wolf asseriva: “Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene”.
Però come è strano il mondo! Una volta il terrore di trovare insetti in cucina o nel piatto e il rischio era che il locale veniva chiuso o additato come non sicuro. Siamo sempre stati resi edotti che le popolazioni asiatiche mangino cavallette, coleotteri e formiche e questo non ci stupisce più, ma siamo pronti ad accogliere anche in Italia prodotti a base di insetti, come la farina di grilli?
L’Unione Europea nonostante la levata di scudi, ha dato il via libera ai prodotti che contengono non solo farina di grillo (Acheta domesticus), ma anche le larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus), vendute surgelate, in pasta o essiccate.
La paura che il Made in Italy venga minato dalla diffusione di questi prodotti dalla tradizione orientale, ha fatto storcere il naso a molti, anche esponenti politici.
Lo chiediamo all’On. Rossano Sasso ex Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione nel governo Draghi , gruppo Lega sezione Puglia.
- On. Sasso da Altamura è partita la battaglia culturale per dire NO a insetti e larve al posto della nostra dieta mediterranea. Qual è il primo segnale che la Lega ha lanciato per difendere la sovranità alimentare?
Ora che anche in Europa sono stati autorizzati vendita e commercio di farina di insetti, larve e altre schifezze simili, inizieranno ad attuare politiche ‘green’ tali da far lievitare i prezzi della carne in modo da spingere il popolo, negli anni, a mangiare sempre più insetti. La Lega dice No agli insetti nel piatto degli italiani. No agli insetti nei piatti dei bambini a scuola. Abbiamo lanciato una battaglia contro gli insetti a tavola, partendo proprio da un luogo simbolo della tradizione italiana, ovvero la città di Altamura, la città famosa in tutto il mondo per il pane, per preservare la nostra sovranità alimentare e tutelare i nostri allevatori e agricoltori.
- La sovranità alimentare è un grande valore. Noi cittadini-consumatori siamo arbitri assoluti e quindi è doveroso informarci, guardare l’etichetta e chiedere ai nostri politici di intervenire per tempo. On. Sasso il Made in Italy è a rischio?
Se in Italia si volesse iniziare una produzione autonoma sarebbe una trafila lunga: bisognerebbe rifare tutta la sperimentazione animale e umana, ottenere l’autorizzazione dell’Unione Europea e il parere all’Efsa, a meno che la ditta vietnamita non decidesse di produrre anche in Italia. E’ stata già depositata una risoluzione urgente in Commissione Cultura alla Camera per “difendere la sovranità alimentare italiana partendo proprio dalla scuola”. Una vera e propria battaglia culturale che contrasteremo con una capillare campagna, per difendere le nostre tradizioni enogastronomiche e soprattutto per tenere lontano larve e insetti dalle mense delle nostre scuole e dai nostri bambini. Noi comunque continueremo a mangiare italiano e se possibile cibo pugliese 100%. L’unico vero Made in Italy è rappresentato dai prodotti DOP.
- On. Sasso Beppe Grillo vorrebbe inserirli nelle mense scolastiche mentre Bonaccini si dice aperto alle innovazioni alimentari. Come la politica intende contrastare questa battaglia per difendere strenuamente le nostre tradizioni e tutelate i nostri bambini?
L’idea di far mangiare insetti ai bambini italiani non è assolutamente condivisibile. La scuola non può trasformarsi in un laboratorio per sperimentare le teorie più strampalate sulla pelle dei nostri figli. Beppe Grillo vorrebbe introdurre nei menù delle mense scolastiche pietanze a base di grilli, locuste, cavallette. Scherziamo? Difendere la sovranità alimentare del nostro Paese e la ricchezza delle nostre tradizioni enogastronomiche, è una battaglia che va sostenuta con forza. Mentre qualcuno in Europa vuole convincerci proditoriamente che le eccellenze della cucina italiana, a partire dal vino, sono dannose per la salute, noi continueremo a mangiare una bella fetta di pane di Altamura con un po’ di olio pugliese. Che se li mangino Grillo e Conte gli insetti.
- Quali sono le iniziative che Lei ha preso alla Camera?
E’ stata presentata una risoluzione urgente sul tema in Commissione Cultura alla Camera,- Questo è solo il primo step per tutelare i prodotti italiani e la loro bontà. Altre iniziative saranno attuate in ogni sede istituzionale, per proteggere prodotti come il pane di Altamura, i taralli, le friselle fatte con farina di grano e l’intera cultura enogastronomica del territorio. L’invasione delle cavallette non può diventare una piaga italiana, dove l’esodo biblico lascerebbe il posto a quello dal buon senso e del piacere del cibo.
L’obiettivo del Governo è difendere i cittadini dalle degenerazioni che vogliono far passare l’idea che basta nutrirsi, a prescindere da dove e come viene prodotto il cibo.
- On. Sasso quale messaggio vuole lanciare all’Europa per rassicurare i nostri allevatori e agricoltori?
Per la dieta mediterranea non solo è aberrante l’idea della farina di insetto ma, fatto ancor più grave è che al momento non sono noti gli effetti sul corpo umano di questo tipo di alimenti L’Unione Europea dovrebbe concentrarsi maggiormente nella difesa dei prodotti delle nostre filiere agroalimentari che sono a rischio contraffazione ed estinzionenei nostri stessi Paesi e nel mondo, piuttosto che aprire all’invasione orientaledi cibi lontanissimi dalle nostresane tradizioni. Il cibo italiano è universalmente riconosciuto e la questione va affrontata in generale con buonsenso. La cucina tricolore è un modello anche sostenibile con effetti positivi sotto l’aspetto ambientale e quello economico. La dieta mediterranea, oltre ad essere sana, contrasta anche il rischio di insorgenza di patologie croniche come diabete, ipertensione arteriosa e obesità. Siamo convinti che la nostra ricca cultura alimentare, difficilmente perderà spazi di mercato in favore di alimenti a base d’insetti. Ho già rassicurato gli agricoltori di stare dunque tranquilli, nessuno è pronto ad ingannarli mettendo loro nel piatto uno spaghetto ai grilli o un maccherone alle larve, anche perchè le regole di etichettatura in Italia – così come in Europa – sono molto ferree: ogni ingrediente utilizzato nell’impasto deve obbligatoriamente essere segnalato.
Noi abbiamo bisogno di continuare il nostro percorso con cibi che sono sicuri soprattutto nella parte iniziale perché vengono coltivati o allevati in modo sicuro, e quindi il concetto di introdurre le farine serve solo ai paesi dell’Oriente per invadere l’Occidente e qualcuno ci guadagnerà. Meglio una fetta di pane di Altamura.
Francesca Branà