Nuova TV digitale: cosa sta cambiando per gli italiani
Nelle ultime settimane si parla sempre di più di nuova TV digitale, intendendo con questa espressione le innovazioni che stanno riguardando gli apparecchi televisivi e le modalità di trasmissione. Ma cosa sta cambiando effettivamente per gli spettatori?
Che cos’è la nuova TV digitale
Con l’espressione “nuova TV digitale” si intende il passaggio a un nuovo sistema di trasmissione: dal DVB-T, acronimo che identifica il digitale terrestre a cui siamo abituati, si passa infatti al DVB-T2, un nuovo standard che promette di migliorare la qualità delle immagini e di liberare spazio sulle frequenze da destinare al 5G.
Si tratta in pratica di una seconda rivoluzione del sistema televisivo, che come molti ricorderanno nel 2006 ha vissuto uno storico passaggio dall’analogico al digitale, in cui centrale sarà l’utilizzo del formato Mpeg-4 per rendere ancora più efficiente il servizio offerto ai consumatori, sia in termini di qualità che di velocità.
Il DVB-T2, infatti, ha lo scopo di aumentare il bitrate, ossia la quantità di informazioni trasmesse in una unità di tempo, e di far sì che le immagini possano essere ricevute più velocemente e, dunque, in una qualità più elevata. Non solo, come anticipato poco sopra, l’utilizzo del DVB-T2 consentirà di liberare frequenze da destinare alla tecnologia 5G, verso la quale ci si sta muovendo rapidamente per migliorare il settore delle telecomunicazioni e abbattere lo storico digital divide che ancora pesa su alcune aree del Paese.
DVB-T2, cosa cambia per gli italiani
In un contesto generale come quello attuale, in cui la TV tradizionale si trova a dover fare i conti con nuovi canali per la trasmissione di contenuti online, diventa fondamentale per gli operatori riuscire a migliorare l’offerta in modo tale da venire incontro alle mutate esigenze delle diverse fasce di utenza. Un esempio è dato dalla transizione delle partite di poker, prima trasmesse in TV e adesso in live streaming su media online come Twitch, che attraggono un numero sempre più ampio di utenti.
L’introduzione del sistema DVB-T2 rappresenta dunque un importante passaggio per il settore televisivo anche da un punto di vista di marketing, dal momento che il miglioramento della qualità del servizio e la possibilità di ampliare l’offerta commerciale può riequilibrare la bilancia nei confronti di un mezzo che, soprattutto tra le nuove generazioni, viene considerato quasi obsoleto e poco interessante.
Per i consumatori, la conclusione di questa fase si traduce come detto in diversi vantaggi, che riguardano in primis la possibilità di ricevere immagini in altissima definizione senza ritardi nella trasmissione, ma anche la maggiore varietà di offerta, con l’accesso a un catalogo sempre più ampio di contenuti on demand. La transizione sarà, per gran parte degli italiani, assolutamente “indolore”, a patto di verificare se gli apparecchi televisivi presenti in casa supportano il nuovo standard.
Quali TV supportano il DVB-T2
Lo switch off che segna il passaggio dal DVB-T al DVB-T2 è iniziato a ottobre dello scorso anno e proseguirà fino al 2023, il che significa avere un ampio lasso di tempo per assimilare la novità e adeguarsi, laddove necessario. In alcuni casi, infatti, i televisori ancora in uso potrebbero non ricevere correttamente il segnale e aver bisogno di un decoder, proprio come avvenuto nel primo passaggio dall’analogico al digitale.
Considerato il parco di apparecchi in uso nelle case degli italiani, il problema dovrebbe riguardare una fetta ristretta di consumatori, dal momento che i televisori acquistati dal 2017 in poi non dovrebbero riscontrare nessuna difficoltà. Se si dispone di apparecchi prodotti e venduti tra il 2010 e il 2017, è possibile verificare la ricezione del nuovo segnale utilizzando i canali test 100 e 200 o i canali in HD, mentre per i più vecchi sarà necessario acquistare un decoder.
In qualunque caso, anche l’eventuale necessità del decoder non rappresenterà un grosso problema, trattandosi di apparecchi dal basso costo per i quali, tra l’altro, sarà possibile godere di un bonus TV di 30 euro (per famiglie con ISEE al di sotto dei 20mila euro). Incentivi sono previsti anche per la rottamazione delle vecchie TV in caso di acquisto di un nuovo dispositivo, con sconti del 20% fino a un importo massimo di 100 euro.