Martina F/ Festa Patronale,Don Peppino Montanaro: “Noi ci siamo attenuti alle disposizioni dei Vescovi. Le giostre? Ha deciso il Sindaco”
“Riguardo alle feste patronali, noi ci siamo attenuti all’intervento dei vescovi i quali ci hanno invitato a non esprimere pubblicamente la fede attraverso le processioni, ma ad attenerci solo alle celebrazioni liturgiche”

Don Peppino Montanaro
A dichiararlo in una intervista rilasciata al nostro giornale è Don Peppino Montanaro, dal 2019 parroco della Basilica San Martino a Martina Franca, dopo aver svolto il ministero di cappellano presso l’Ospedale S. Giovanni in Roma ed una intensa attività pastorale da quando l’Arcivescovo mons. Guglielmo Motolese, lo inviò presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta come Vice Rettore. Già da allora, durante i fine settimana e i periodi di festività continuava a prestare servizio ministeriale presso la parrocchia di San Martino. Nel 1984, fu nominato Rettore del Seminario Diocesano di Taranto, e nel luglio dell’anno successivo Assistente Diocesano di Azione Cattolica con l’incarico di Direttore del Consultorio Familiare “A. Gemelli” a Taranto. I suoi incarichi sono stati talmente tanti che è difficile elencarli tutti, ma un fattore comune è stato quello di aiutare i parroci, delle diverse comunità parrocchiali della Arcidiocesi, che, per svariati motivi, si assentavano dalla parrocchia per brevi periodi.
Don Peppino Montanaro non si sottrae ad esprimere una opinione sulle festività religiose in tono minore che, dall’altra faccia della medaglia esprimono divertimenti e Luna Park.
Alla metà maggio dissi al Sindaco di Martina Franca che avremmo voluto attenerci solo alle celebrazioni liturgiche. Fu allora che Ancona mi accennò di una lettera che gli era pervenuta dal Governatore Emiliano che lo invitava, per la verità usò un termine un po’ più pesante, ad essere più aperti ai giostrai che da molti mesi erano inattivi.
Per la verità, Don Peppino, non erano gli unici
Il Sindaco disse che i giostrai avevano la necessità di prolungare anche il tempo di permanenza a Martina, non ricordo se disse una settimana o dieci giorni. Dopo alcuni giorni, sempre per attenermi alla volontà dei Vescovi, ebbi un incontro con l’assessore Palmisano al quale feci la richiesta di poter celebrare una messa in Piazza XX Settembre. Mi rispose che c’erano difficoltà di carattere organizzativo e poi c’erano quelle legate alle attività commerciali che hanno necessità di lavorare
Beh, è vero, mica la messa del Santo Patrono ha la stessa importanza di una gara ciclistica di amatori per i quali si può chiudere la città, oppure le disposizioni per la sicurezza, ben diverse da quelle per i giostrai che attirano sicuramente meno gente della messa. Poi, come andò a finire?
Mi fu fatta la proposta dal Sindaco di celebrarla presso la palestra Ateneo Bruni, ma non mi sembrò il caso
Non sarebbe stata una cattiva idea, magari tra un rapper e l’altro, oppure prima di Massimo Ranieri, una Santa Messa ci sarebbe stata anche bene. Scherzo naturalmente Don Peppino!!
A questo punto abbiamo lasciato le cose così. Ci siamo messi l’anima in pace. Nella voce del Bilancio Comunale è previsto un contributo di 16mila euro, per la festa di San Martino. Abbiamo deciso di ridurre al minimo i costi, adottando una linea di austerità, mantenendoci sui 4.500 euro circa per utilizzare la differenza del contributo da destinare ad opere di carità. Abbiamo destinato alla Caritas parrocchiale 1000 euro, poi 10 mila ai servizi sociali e 2 mila al Centro notturno San Cataldo di Taranto. Abbiamo comunque inserito qualche palo in più di luminarie su via Taranto e dei fuochi d’artificio, per dare un segno di festa.
Sull’uso delle giostre ho espresso delle perplessità, ma è una iniziativa che porta avanti l’Amministrazione Comunale. Portarle al Pergolo crea un distacco visivo tra la realtà religiosa e quella ludica, probabilmente con una gestione più facile riguardo all’ordine pubblico. Io rispetto quelle che sono le decisioni delle autorità preposte. Non sono uno che crea ostacoli. E’ una scelta che hanno fatto loro e la vogliono gestire in questo modo.

Il sindaco Ancona e l’Assessore Maggi
Don Peppino, se posso esprimere un parere, mi sembra che l’Amministrazione Comunale si sia lavate le mani riguardo le responsabilità che ha demandato direttamente ai singoli giostrai, senza considerare che tante persone e prevalentemente ragazzi e bambini, si devono muovere a piedi o con i mezzi per raggiungere il Pergolo, senza parlare dei dubbi sulle attrazioni che sono state ferme per quasi due anni e non sappiamo se la manutenzione sia stata comunque fatta, infatti la Commissione di Pubblico Spettacolo non ha visto le attrazioni in funzione. I fatti recenti di cronaca ci preoccupano molto, oltre la variante indiana.
Io non sono intervenuto su questo e non devo intervenire. Il Sindaco, o chi per lui, decide sull’aspetto ludico; io mi attengo solamente alla mia missione di sacerdote. Ognuno si assume le proprie responsabilità con tutti i rischi. Speriamo comunque che si abbassino le temperature. L’aspetto religioso è quello che ci interessa di più. Qualche giorno fa ho festeggiato 44 anni di sacerdozio.
Concludiamo la nostra intervista proprio con questo. Nell’ultimo anno, quanti matrimoni si sono celebrati?
I matrimoni che abbiamo celebrato nel 2020 sono stati 12 a San Martino, quando il numero negli anni precedenti era di 55/60. Oggi le coppie decidono per il matrimonio civile o la convivenza. E’ comprensibile. Non tutti posso permettersi il matrimonio in chiesa, in quanto significa un pacchetto che comprende tante altre cose. Pochi sono stati coloro che hanno fatto la celebrazione in chiesa, rinviando la festa a quando si potrà.
A quanto pare, Don Peppino, ora avrete anche la concorrenza di Giuseppe Conte che verrà a celebrare matrimoni civili anche nella nostra città. Insomma, provano a crearsi alternative lavorative, piuttosto che di Governo. E’ stato un grande piacere parlare con un sacerdote d’altri tempi, ma dalla mentalità moderna. Ora la speranza è che il Signore illumini i Governanti locali, in un momento in cui la quiete potrebbe essere un momento che precede la tempesta. Buona festa patronale a tutti i martinesi.