Puglia: allarme cinghiali e lupi
Sono due milioni in Italia? Forse. Sono un’emergenza? Si. Vengono dall’est? Si e no. Di certo, La presenza più frequente di cinghiali nelle aree urbane e la loro diffusione incontrollata in Puglia e nel resto d’Italia, sta divenendo causa di gravi incidenti stradali e danni ingenti alle aziende agricole. C’è un problema, dunque? Indubbiamente, e si associa anche alla massiccia diffusione di lupi.
N’è la dimostrazione la continua mattanza nelle stalle e sui pascoli dove attaccano, feriscono e uccidono pecore, agnelli, mucche, vitelli, capre, suini, asini, cavalli. Sono enormi i danni: 13 milioni di euro. Si rendono essenziali, quindi, misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora ‘Gentile’ di Altamura o la ‘Moscia’ leccese. Sul tema, il Presidente Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, è categorico: “Ci si trova di fronte ad un’emergenza non più rinviabile. La vicenda della fauna selvatica va risolta con urgenza e con un programma condiviso ed efficace”. Di qui l’appello al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e all’assessore all’Agricoltura del medesimo Ente, Donato Pentassuglia: “Necessita intervenire con urgenza prevedendo non solo metodi decisivi di contenimento, ma anche velocizzando l’erogazione delle misure di ristoro dei danni”. I profondi cambiamenti climatici e ambientali avvenuti nel corso degli ultimi decenni hanno creato condizioni favorevoli per la crescita demografica e la diffusione dei selvatici. La rinaturalizzazione delle colline un tempo ampiamente coltivate, con la conseguente espansione delle aree boschive, ha favorito per loro il proliferare di habitat ideali, sempre più prossimi ai centri urbani. La presenza di predatori e l’attività venatoria favoriscono ulteriormente lo spostamento degli animali selvatici verso le aree urbane, anche quelle con elevata presenza antropica, con conseguente incremento del rischio di incidenti stradali oltre che di danni alle colture. Lo confermano anche i numeri di Confagricoltura. Spiega Lazzàro: “Soltanto i cinghiali in Italia sono passati da 900mila capi del 2010 a quasi 2 milioni di oggi (+111%), con un trend in continuo aumento. Inoltre, alcuni casi di peste suina africana (PSA) verificatisi in Germania, dove numerosi cinghiali sono risultati positivi al virus, preoccupano gli allevatori europei, che chiedono maggiori controlli e misure di protezione per scongiurare il rischio che il virus si diffonda ulteriormente”. Ecco perché il Presidente nazionale Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha espresso apprezzamenti per l’annuncio del Ministro Teresa Bellanova (Politiche Agricole Alimentari e Forestali) riguardo la preparazione di un decreto d’urgenza da concertare tra il suo Ministero e quello della Salute. “L’auspicio -puntualizza Giansanti- è che vi siano interventi tempestivi ed efficaci poiché la PSA rappresenta un pericolo di dimensioni enormi per gli allevamenti e si sta avvicinando al nostro Paese”.
Presidente, anche i lupi non sono più sotto controllo
“E’ vero. Aumentano le segnalazioni da tutta Italia. Continuo a ricevere richieste di aiuto da parte delle imprese associate a Confagricoltura. Sono in allarme per la situazione ormai ingestibile che, giorno dopo giorno, sta provocando danni ingenti e mettendo a repentaglio la vita delle persone, nelle campagne e nelle strade. Per gli agricoltori svolgere la propria attività sta divenendo sempre più una scelta che richiede coraggio, su tutti i fronti, in primis economico”.
A fronte di questa situazione, quindi, Confagricoltura chiede che “la questione sia trattata con carattere di urgenza e rivolge un appello al governo e alle istituzioni per la difesa e la salvaguardia del territorio con azioni mirate e decise, non più rinviabili”. Dà carico al concetto il Presidente Lazzàro: “Il reddito e la produzione degli agricoltori pugliesi sono messi a rischio da cinghiali e lupi la cui presenza è sempre più massiccia nelle campagne di quasi tutto il territorio regionale. La notevole diffusione delle due specie non solo mette a rischio l’equilibrio ambientale, ma anche la sicurezza delle strade. Non passa giorno oramai che non arrivi la notizia di un campo distrutto dai cinghiali o un gregge decimato dai lupi. Gli allevatori e gli agricoltori, provati dall’emergenza sanitaria, sono allo stremo e gli attacchi di queste due specie peggiorano una condizione già pesantemente compromessa”.
Raffaele Conte