Il fu Conte sexy
Abbiamo gettato alle ortiche tutti i sacrifici fatti la scorsa primavera. L’Italia è il paese dei Santi che nella storia spesso li ha messi al rogo. E’ così che il Primo Ministro che aveva riscosso tanto successo, soprattutto tra le giovani italiane che gli avevano dedicato tanti gruppi come “Le bimbe di Giuseppe Conte“, oggi è diventato bersaglio di insulti che gli arrivano proprio dai social che lo avevano osannato. Eppure, fino a qualche mese fa gli scrivevano “Buongiorno amore mio”, “Non c’è miglior risveglio”. E su Twitter le cose non cambiavano: “Più sexy di Giuseppe Conte c’è solo Giuseppe Conte che parla allo stato”, “Giuseppe Conte comunque ha qualcosa di sexy non so cosa ma qualcosa”, “Sei troppo figone, bello e sexy, scusi, dovevo dirlo”. Insomma, il premier Giuseppe Conte era diventato un sex symbol. “Che sia uno degli effetti del Coronavirus?” aveva azzardato qualcuno.
Anche nell’era del Coronavirus c’era il tempo per l’infatuazione, forse favorito dall’obbligo di restare a casa, cosa che forse ispirava fantasie erotiche. La pagina Instagram di “bimbe” del premier, nel giro di pochi giorni, passò da meno di 10 mila follower a più di 170 mila. “Per iniziare meglio la giornata di tutte le bimbe” si leggeva in un post con la foto di Conte che teneva in mano una tazzina di caffè i commenti erano tutti estasiati. Malena, all’anagrafe Filomena Mastromarino, nota attrice hard alla ‘corte’ di Rocco Siffredi ed ex concorrente dell’’Isola dei Famosi, conterranea del premier, ma nata a Gioia del Colle, in una trasmissione radiofonica aveva detto: “A me no, non arrapa. Ma ho un gruppo Telegram di ragazze, le Malenite. E devo dire che loro sono tutte fan di lui, ma proprio tutte. Ogni volta che Conte fa un video, gli ormoni del gruppo esplodono a mille”. Oggi, del Conte di… Volturara Appula resta ben poco di quello che “arrapava” le donne italiane, magari di una parte di esse, quelle come Malena in particolare. Lui, si sentiva inorgoglito da tanto ascendente, così da inventarsi un DPCM al giorno, promettendo tutto ed il contrario di tutto, pur di apparire a reti unificate agli italiani e soprattutto alle italiane. Guardiamo il Conte di oggi. I gruppi sui social si stanno diradando. I commenti si soffermano soprattutto sui difetti, rispetto che sull’eros iniziale. C’è chi oggi nota le occhiaie, l’invecchiamento, la voce che da sexy sembra essersi trasformata in quella del Vigile Urbano che ti ammonisce di non parcheggiare fuori dalle strisce. Insomma, come diceva un detto, sembra sia caduto dalle stelle alle stalle. Gli italiani dimenticano in fretta e la storia politica degli ultimi anni ne è un esempio. Renzi aveva un consenso bulgaro ed oggi non si riesce nemmeno a contarsi con una lente d’ingrandimento, così come quello del partito al quale il Primo Ministro dice di appartenere (anche se oggi sembra sconfessarlo, dicendo che lui ha sempre votato PD). I condottieri nella storia sono stati per la maggiorparte ripudiati, ad iniziare da Giulio Cesare che fu ucciso dal fido Bruto, oppure Napoleone che fu mandato in esilio forzato.
Siamo all’epilogo finale che conferma un antico proverbio che voglio scrivere in dialetto salentino, ma che tutti conoscerete: “Allu squagghiare te la nie se itenu li strunzi”. A questo proverbio potrebbero seguirne altri come ad esempio quello che dice che non nasci imparato. La fortuna aiuta gli audaci, ma quando viene meno, diventi un comune…mortale. Oggi il suo sembra un finale pietoso della storia. Non importa se il Primo Ministro abbia registrato due ore prima l’ultimo DPCR andato a reti unificate, come affermano i suoi detrattori, oppure avesse l’orologio fermo, il ché, per un capo del Governo, è già una cosa strana e potrebbe stare a significare che il suo tempo è scaduto, ma che la stampa presente sia stata solamente comparsa in una conferenza stampa dove il Premier leggeva le risposte è desolante. Un grande attore sa sempre quando uscire di scena.
ANTONIO RUBINO