Chi non vuole la Fiera Pessima?
E’ stata una impresa la Fiera Pessima di quest’anno. Il 2020 ne ha viste moltissime annullate o rinviate a causa della prevenzione contro il Covid-19 che ha condizionato l’organizzazione di grandi eventi, molti dei quali, sono stati rinviati. La Fiera Pessima si sta regolarmente svolgendo in assoluta sicurezza, nonostante alcune speculazioni mediatiche organizzate ad hoc, per fini meramente diversi da quelli allarmistici paventati.
Mai come quest’anno, c’è stato un grande sforzo della nuova organizzazione, dopo anni di continue incertezze come se si sfogliasse la margherita: “si fa o non si fa?”. Eppure, proprio nella città dei messapi, la 278ma edizione ha visto una massiccia presenza di personale che ha aiutato i visitatori a mantenere le norme anti-Covid secondo i DPCM in vigore e possiamo dire: in assoluta sicurezza.
La Fiera Pessima è tra le più antiche in assoluto di Italia e le sue origini risalirebbero secondo la tradizione al periodo tra il XIV e XV secolo, quando la regina di Napoli Giovanna II d’Angiò (1371-1435), ne avrebbe accordato lo svolgimento tra il primo ed il quindicesimo giorno di Marzo di ogni anno. La prima documentazione scritta, tuttavia, risale ad un Regio Decreto delle Due Sicilie datato 1742, con il quale le si stabiliva una nuova data di chiusura; prova che esisteva già da prima. Nel corso della storia le vicissitudini sono state tante, come ad esempio quelle che hanno riguardato ambiti giudiziari che addirittura hanno compromesso alcune amministrazioni comunali. Nonostante ciò, proprio nella stessa Manduria, partono iniziative speculative (ad esempio pseudo ed illegali sondaggi sui social) che, ancora una volta, porteranno a strascichi legali che nulla hanno a che fare con un evento che molti invidiano. Chi non vuole la Fiera Pessima a Manduria? Già, chi? E perché?
Torniamo a questa edizione che può considerarsi “coraggiosa”, sia da parte dei nuovi organizzatori, sia da parte delle imprese che vi hanno aderito. C’era la grande voglia di normalità. Tante sono le aziende che sopravvivono grazie a questo genere di eventi, mai in crisi come quest’anno. C’è poi l’indotto che fa impresa e coinvolge migliaia di persone, come chi noleggia le strutture, i facchini, gli elettricisti ecc. ecc.
Insomma, tutti coloro che hanno trovato nella Fiera Pessima di quest’anno un momento di ripartenza.
C’è poi il pubblico che, come tradizione vuole, Ha potuto trovare delle opportunità d’acquisto, ma soprattutto la ritrovata “normalità” di cui tutti abbiamo bisogno.
La 278a Edizione della Fiera di Manduria ha potuto contare sulla presenza delle Istituzioni nazionali e regionali che hanno voluto essere vicini alla comunità di Manduria, alla sua ultra centenaria manifestazione e ai tantissimi espositori che hanno scelto questa campionaria che ha riaperto finalmente i battenti dopo due anni di stop forzato.
Come dicevamo, è stato rigido il protocollo presente all’interno dell’intera area, che ha rigidamente regolamentato gli ingressi alla sosta nelle varie arie. Tutto è stato operato al fine di garantire sicurezza agli espositori e ai visitatori. Numerosissimi quelli che hanno scelto il giorno dell’inaugurazione per visitarla.
Al taglio del nastro Vittorio Saladino, Presidente della Commissione Straordinaria; Mons. Vincenzo Pisanello, Vescovo della Diocesi di Oria; il Senatore Mario Turco, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, Giovanni Gugliotti, il Presidente della Provincia di Taranto.
Per garantire la massima sicurezza all’interno della “Pessima”, per l’Area esterna è stato previsto un percorso tracciato per chi è entrato, controlli sanitari con tre termo-scanner per misurare la temperatura e la verifica del corretto utilizzo della mascherina; chi non la possedeva gli è stata consegnata gratuitamente all’ingresso; Inoltre, info point con informazioni specifiche e dettagliate su come comportarsi, registrazione dei visitatori per autodichiarazioni sullo stato di salute e provenienza.
All’interno: sanificazione giornaliera certificata; igienizzanti per mani in tutte le diverse aree; conta persone laser per evitare assembramenti; percorso unico; personale con addestramento prevenzione covid per far rispettare il distanziamento richiesto e le norme; presidio medico e sanitario; espositori informati su tutte le procedure ed i protocolli da seguire; segnaletica e messaggi audio sui comportamenti da rispettare.
Per quanto concerne l’animazione: spettacoli musicali di intrattenimento all’aperto nell’area dedicata allo Street food. Mentre per l’area Show Cooking all’interno del padiglione istituzionale sono stati previsti momenti laboratoriali, degustazioni di vini e di olio, di intaglio e attività per bambini. Il tutto con prenotazione obbligatoria e nel rispetto delle distanze. Per questa edizione grande importanza al comparto agroalimentare, vettore principale dell’edizione n°278, rafforzando il ruolo storico della Fiera Pessima, coniugando come sempre tradizione ed innovazione, in efficace sintesi con il momento espositivo rappresentato da saloni e padiglioni specializzati dedicati ai diversi comparti e filiere. A chi ha fatto un ridicolo sondaggio confezionandolo per scopi probabilmente diversi da quelli che si vogliono far sembrare come “E tu ci andresti alla fiera?”, oltre a rispondere: “Si ci andrei!”, risponderemmo con una domanda: “E tu ci sei andato a mare quest’anno sulle spiagge? Sei andato in pizzeria? Sei andato/a in vacanza?”
La Fiera Pessima di quest’anno è stata senza dubbio tra le più belle degli ultimi dieci anni. Per tante ragioni. Se ci riuscite ancora andateci. Ne vale la pena.
Antonio Rubino