Tutti contro appassionatamente
Tutti alla ricerca del nuovo per dimenticare il passato. La corsa alla carica di sindaco a Manduria si fa molto accesa, dal momento che i candidati sono sei e ciascuno di essi è appoggiato da alleati, tutti carichi di buona volontà e di fermi propositi nel voler ridare decoro e legalità all’immagine della cittadina messapica, città oltraggiata da oltre due anni di commissariamento ministeriale, diretta conseguenza dello scioglimento d’ufficio del consiglio comunale per infiltrazione di tipo mafioso. Un passato recente che, francamente, nulla ha a che fare con la cittadina laboriosa e ricca di storia e cultura quale è appunto Manduria. A quest’opera di ricostruzione sono chiamati i sei candidati sindaci che qui di seguito elenchiamo assieme alle 24 liste composte da 542 candidati consiglieri. Come abbiamo detto anche in altre occasioni, il centrodestra appare spaccato con tre distinte formazioni, la prima con candidato sindaco: Lorenzo Bullo, che si presenta con la coalizione composta da: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Tutti Insieme per Manduria, Progetto per Manduria, Puglia Popolare. L’altro candidato sindaco del centrodestra Dario Duggento è appoggiato da: Azione Messapica, Manduria nel Cuore, Manduria Civica, Manduria Libera, Forza Manduria. Sempre per il centrodestra, è candidato, Leonardo Moccia, sostenuto dalla lista personale: Moccia Sindaco e dalla fusione Cdu-Mds. Ma nel variegato scenario di questa elezioni amministrative, appare un inedito costituito dalla presenza di un candidato che si autodefinisce (indipendente ed immune da qualsiasi influenza politica) si tratta di Mimmo Breccia, ideatore e leader del movimento cittadino Manduria Noscia, sostenuto a sua volta da una lista indipendente denominata Rinascita per le Marine. Anche il centrosinistra si presenta con due distinte fazioni; la prima rappresentata dal candidato sindaco Gregorio Pecoraro, che si avvale del supporto di: Città Più, Pecoraro Sindaco, Movimento Democratico con Manduria; Movimento 5 Stelle. L’altra coalizione di centrosinistra con Domenico Sammarco come primo cittadino rappresentato da: La Città che Vogliamo, Federcivica, Manduria Migliore, Pd, Verdi e Scelta Comune per Manduria. Come è evidente, sia il centrodestra sia il centrosinistra appaiono divisi al loro interno e hanno fatto ricorso soprattutto alle liste civiche che, seppure infarcite di giovani leve, mostrano diversi nominativi prettamente riempi lista, ma sono composte anche in certi casi da personaggi della vecchia politica che, comunque, si propongono di portare nuove idee che si discosterebbero dal passato che, senza offesa per nessuno, sarebbe meglio dimenticare, soprattutto se si fa riferimento agli ultimi eventi. Ciò che è emerso nell’anteprima di questa anomala quanto “spettrale” campagna elettorale, scarna di comunicati e di sortire tra la gente, con una predilezione agli annunci e proclami sui profili web che, “tapini” molti degli elettori non avvezzi all’uso dei mezzi telematici non vedranno mai. Inoltre, un particolare che inciderà senza dubbio sull’esito dei voti, in diversi casi, è stata la sottoscrizione delle liste per il completamento delle quali, si è ricorso all’ultimo momento al vicino di casa o alla casalinga. A conferma di ciò c’è anche stato l’accorpamento di alcune liste. Ma al di là delle modalità con le quali sono state allestite le liste e di ogni altra considerazione, restano alla base di tutto l’impegno e le alte responsabilità che il nuovo sindaco e la sua amministrazione dovranno assumersi di fronte ad una cittadinanza che si reca alle urne diffidente e sfiduciata, dopo quanto ha dovuto subire passivamente. In città si parla comunque già di un probabile ballottaggio e ci si chiede se, in tal caso la fazioni perdenti di centrodestra e di centrosinistra appoggeranno i propri diretti antagonisti o sceglieranno altra strada da percorrere. In quest’ultimo caso, ci sono davvero seri dubbi che la prossima amministrazione possa proseguire a lungo. Intanto, non si dimentichi che, al di là della politica, in quanto tale, i problemi da risolvere a Manduria sono davvero numerosi, ad iniziare da: riorganizzazione completa della litoranea, con una adatta gestione che quanto meno possa creare una parvenza di turismo, che più si accosti, quindi, a quelle che sono le caratteristiche di un territorio che andrebbe valorizzato e utilizzato anche a favore dell’economia locale creando occupazione e imprenditorialità, contro l’attuale abbandono e degrado. Tra le altre questioni da risolvere ci sono poi: discariche e rifiuti, il depuratore, la riorganizzazione della macchina amministrativa, il recupero di servizi e rivalutazione del locale ospedale, la riorganizzazione del settore commerciale, una gestione adeguata di strade e verde pubblico, viabilità, sviluppo dell’area industriale. E questi sono soltanto alcuni degli innumerevoli impegni cui dovrà far fronte la nuova amministrazione, senza trascurare, ovviamente, la ricostruzione dell’immagine e della legalità oltraggiate da un recente passato che proprio non le si addice.
Gianluca Ceresio