Sulla litoranea di Manduria è così
Assenza di regole su litoranea di Manduria: violati distanziamento, misure di prevenzione e norme dettate dall’ordinanza regionale. Evidentemente, tre mesi di chiusura totale non sono stati sufficienti a far capire la gravità della situazione vissuta, considerato che ci si sollazza come se tutto sia ormai passato, mentre nel resto d’Europa e nel mondo i casi di Covid continuano a mietere vittime. Un atteggiamento davvero incomprensibile, come se la pandemia non ci fosse mai stata, mentre non si riesce a metabolizzare che, proprio grazie alle misure di prevenzione, si è potuto arginare la pandemia in Italia. In pratica, si starebbe verificando la stessa euforia che ci fu all’epoca con la famigerata influenza Spagnola che causò oltre cento milioni di vittime, a causa della mancanza di prudenza, pensando in estate che tutto ormai fosse passato. A proposito di mancanza di osservanza delle norme, un esempio eclatante di menefreghismo cronico viene fornito proprio in questo periodo estivo, in particolare sulla litoranea manduriana che si estende per diciotto chilometri, laddove tutto pare sia permesso, anche a seguito della quasi totale assenza di controlli. I centri abitati e le spiagge da San Pietro in Bevagna, fino a Torre Colimena, sono stati presi d’assalto da centinaia di migliaia di persone che, nella maggior parte dei casi, ignorano la distanza sociale violando le regole anti Covid, posizionando ombrelloni a stretto contatto e addirittura installando gazebo e tende varie con pernottamento sull’arenile. Inoltre, i giochi di gruppo in spiaggia vietati dall’ordinanza regionale, costituiscono una delle trasgressioni più frequenti, in particolare tra i giovani che, come spesso accade, non si curano affatto né della questione Covid né dei disagi che creano agli altri bagnanti e tanto meno del danno che possono arrecare. Qualcuno si chiederà, come mai di tanta sciatteria, la risposta è semplice: non ci sono controlli e se avvengono sporadicamente, sono nettamente insufficienti ad arginare il caos che si crea con l’assembramento di un così alto numero di persone. Tra l’altro, le spiagge manduriane non dispongono di bagni pubblici, pertanto, molti sono coloro che adoperano le dune come wc, con immaginabili problemi olfattivi oltre che rischio per la salute pubblica, in un momento come questo che bisognerebbe badare maggiormente alla prevenzione. Qualcuno si chiederà: ma solo sulle spiagge non si rispettano le regole? No affatto, non solo sulle spiagge, infatti, è sufficiente osservare cosa accade quotidianamente nei vari locali pubblici dove moltissimi accedono senza indossare la mascherina e dove le distanze di sicurezza non vengono osservate. Come al solito, in particolare i primi venti giorni di agosto, fanno registrare il massimo delle presenze e diventa sempre più un’impresa poter effettuare controlli su diciotto chilometri di costa, pertanto, l’amministrazione commissariale di Manduria, fa appello al senso di responsabilità di tutti, raccomandando di osservare le norme di prevenzione anti Covid, per il bene collettivo evitando che possa ripresentarsi un ulteriore periodo di chiusura totale che, purtroppo, ha già causato tanti danni. Infatti, non è tanto la mancanza di controlli a preoccupare quanto la totale assenza di responsabilità di molti cittadini.
- Cer.