«Visita al Museo, nuovo»
Arriva anche l’influencer italiana più titolata, Chiara Ferragni. «Durante il lockdown abbiamo ideato nuovi progetti. Invogliamo il turismo a visitare le bellezze custodite nel Museo Archeologico Nazionale. Tour virtuali e novità hanno riavvicinato i tarantini. Tariffe e abbonamenti con formule promozionali. Francesi e tedeschi i più interessati ai nostri Beni»
Chiara Ferragni e Maria Grazia Chiuri, in rappresentanza della Maison Dior. Visita al MArTa. E’ un altro, elegante tassello, posto nella programmazione di rilancio del Museo nazionale archeologico. Scatto con mascherina, insieme con la direttrice Eva degl’Innocenti e giro dei social, come insegna “Signora Fedez”, una delle più importanti influencer del pianeta. Anche questo step servirà a riposizionare il MArTa fra i siti più visitati dai turisti e dagli stessi tarantini.
Nella massima prudenza, dunque, considerando ancora le mascherine d’ordinanza, ma con ottimismo alla ripresa dopo il periodo di confinamento causato dal Covid-19. Taranto e la sua provincia progettano il rilancio. Note positive arrivano dal turismo balneare e quello enogastronomico. Di segno positivo, anche per quello culturale. Fra i più importanti attrattori culturali cittadini, c’è il MArTa, il Museo archeologico nazionale diretto dalla dottoressa Eva degl’Innocenti. Cominciamo dalla ripresa delle attività e, dunque, delle visite al Museo archeologico nazionale.
«Anche durante il lockdown – la premessa della direttrice – insieme con quanti sono impegnati nell’attività museale, abbiamo sempre mantenuto un rapporto continuo con i nostri visitatori, nel frattempo diventati visitatori virtuali. Sarà stato il desiderio maturato fra le mura domestiche, ma alla riapertura il Museo ha suscitato interesse registrando un’adesione per certi versi inattesa».
Tour virtuale, l’idea di mettere in campo i social. «E’ stata creata una programmazione, il MartaVisione, per esempio: tutti i giorni eravamo nelle case di chiunque fosse interessato al Museo attraverso i nostri social, Youtube, Facebook, Instagram; tour virtuali, appunto, sostenuti da video a cura del nostro personale; in questa occasione, altro non abbiamo fatto che svelare le fasi del nostro lavoro, una sorta di “dietro le quinte”, che ha incuriosito non poco il pubblico».
Tesori infiniti quelli custoditi dal MArTa. «Cerchiamo di offrire programmazioni diverse per fascia di pubblico. I bambini, per dirne una, hanno avuto la loro parte di contenuti attraverso un linguaggio appropriato e, soprattutto, giochi; vista la partecipazione abbiamo lanciato il concorso “Crea la mascotte del MArTa”, che ha riscosso grande successo: siamo stati inondati da una risposta considerevole del territorio, centinaia di disegni molto belli; a tempo debito sveleremo il nome del vincitore…».
Lockdown, una fase durante la quale il personale ha fatto squadra. «Non ci siamo mai fermati. Detto che il Museo ha una vigilanza H24, i curatori hanno assicurato rotazioni, il personale ha lavorato in smart-working; abbiamo creato presìdi di sicurezza per tenere sotto stretto controllo i reperti; ogni giorno venivano e vengono misurate le temperature, svolto un costante controllo dei depositi del Museo e tutto ciò che riguarda la sicurezza dell’edificio, le manutenzioni; ci siamo dedicati con grande attenzione a tutte queste attività, anche approfittando dell’assenza del pubblico per curare con la massima attenzione manutenzione e cura delle collezioni, organizzare la pulitura dei reperti contenuti nelle vetrine, attività che nel complesso richiedono tempo e massima sicurezza».
Il blocco di un trend positivo, è dispiaciuto non poco alla direttrice. «Prima del lockdown, il Museo aveva registrato un incremento di visitatori fra il 40 e 50%, con un 80% in più di introiti; numeri positivi: fossimo stati un’azienda privata staremmo a festeggiare un trend con una crescita esponenziale; sottolineo con orgoglio l’aumento dei visitatori tarantini che hanno ripreso a frequentare il Museo; ma non misurerei le performance con i numeri, bensì lo farei con le attività e i progetti che abbiamo creato insieme con il territorio. Oggi, è sotto gli occhi di tutti, ci troviamo in una situazione diversa, la flessione di numeri si registra in tutta Italia, in quanto il nostro è un comparto legato al turismo: lo stop ha creato anche un blocco psicologico, ma abbiamo voluto vedere il bicchiere mezzo pieno: è cambiato il paradigma dell’immaginario nei confronti del Museo, sono finite le visite mordi e fuggi, soprattutto quelle che interessavano un turismo di massa che ritengo assolutamente negativo: questo è tutt’altro che un valore aggiunto; sono fiorentina e ho conosciuto sulla pelle della mia città quali disastri possa provocare questo tipo di turismo. Quindi, se da un lato abbiamo avuto una flessione dei visitatori dovuta al contingentamento, personalmente ho visto questo momento in modo positivo, considerando che il rapporto con l’opera ci permette di offrire al visitatore qualcosa di più empatico, relazionale».
Come a dire, fare di necessità virtù. «E’ stato utilizzato questo momento, per esempio, per allestire un nuovo progetto, la programmazione “Tesori mai visti”: tre giorni a settimana, più un giorno a settimana dedicato al pubblico “familiare”, abbiamo svelato attraverso la voce dello staff, personale tecnico-scientifico, reperti e tesori conservati fino a quel momento nei depositi, dunque mai esposti. Questo ha permesso allo staff un approfondimento scientifico, di ricerca e, al contempo, di proseguire nell’attività di educazione al patrimonio, riservata a un numero ristretto di visitatori riservando massima sicurezza per l’opera. In tempi diversi, non avremmo potuto offrire questo tipo di lavoro. Questa d altre attività presumo abbiano incoraggiato l’adesione del pubblico agli abbonamenti. Oggi, infatti, si può visitare il Museo a una tariffa più che promozionale, direi simbolica; dal “My MArTà” agli abbonamenti “Family”, riservati alla coppia e proseguendo con la formula due adulti con minori, “Young” dai diciotto ai venticinque anni, “Forever young” per gli over 65, infine quella “Corpored”, stipulata con il mondo imprenditoriale a cui teniamo molto in quanto crediamo in una progettualità pubblico-privato».
Esistono turisti stranieri più interessati di altri alle bellezze custodite dal MArTà. «Mediamente pubblico francese e tedesco; visitatori molto colti e, soprattutto, molto interessati all’archeologia; il turismo culturale italiano è rappresentato da questa presenza significativa: Francia e Germania vantano una lunga tradizione di studi e fruizione dell’archeologia. Del resto, lo dicono i numeri espressi da altri siti pugliesi: tedeschi e francesi non sono interessati al solo turismo balneare».
Museo e novità. «Il FabLab – conclude la direttrice, Eva del’Innocenti – cominciamo dal nostro fiore all’occhiello: crea stampe in 3D dei nostri reperti; è in corso il progetto di digitalizzazione: 40mila opere open date; chiunque verrà a farci potrà ammirare operatori e tecnici che lavorano alacremente, questi saranno impegnati per i prossimi venti mesi per completare il progetto; come già accennato, la visita dei nostri “Tesori mai visti”, per un pubblico di famiglie a cui teniamo in modo particolare; infine, un invito: il 12 luglio, con prenotazione obbligatoria sulla piattaforma, il pubblico potrà prendere parte a visite guidate per ammirare “I Capolavori del Museo”, una occasione unica, direi, vi aspettiamo».