Taranto – Covid-19, vertice in prefettura: l’esito dell’incontro
TARANTO – Nei giorni scorsi l’Onorevole Ludovico Vico, aveva chiesto chiarimenti sulla decisione della Asl Taranto, di trasferire i reparti di oncologia e ematologia – con relativo personale – in alcune strutture private soffermandosi, in particolare, sui casi di positività al covid-19 coronavirus, all’interno della casa di cura “Villa Verde” (nell’ultimo aggiornamento di ieri sera, 1 aprile, risultano infatti 9 casi positivi confermati – 1 OSS, 1 dipendente, 7 degenti, di cui 1 asintomatico – mentre si attendono gli esiti di altri 7 tamponi): “Le ragioni di sicurezza sanitaria per cui oncologia ed ematologia non possono stare al Moscati, sono le stesse per cui non possono stare a Villa Verde, dal momento che in questi ultimi tre giorni si sono verificati tre casi di tampone positivo che hanno riguardato un infermiere, una OSS e una paziente di quella clinica. L’Ospedale “Moscati” è stato destinato ad unico Centro Hub CoronaVirus per la provincia di Taranto. Ciò, come già detto, ha reso incompatibile per ragioni di sicurezza sanitaria la permanenza del reparto di Ematologia e quello di Oncologia, per le attività di day hospital dei pazienti oncologici e per le attivita del CORO, nonostante la strumentazione della RadioTerapia, della Tac-Pet e della NSU siano rimaste al “Moscati”.
La Asl di Taranto invece di utilizzare le strutture ospedaliere e dei presidi pubblici come l’ ospedale di Mottola, il san Marco di Grottaglie , il San Pio di Castellaneta o il Marianna Giannuzzi di Manduria, ha deciso di trasferire – ingiustificatamente – il reparto di Oncologia, le attività di day Hospital per la chemioterapia e il reparto di ematologia insieme al personale medico ed infermieristico ospedaliero presso le cliniche private accreditate di Villa Verde e della D’Amore. Tralasciando il non secondario sperpero di risorse economiche (la Villa Verde riceve 10mila euro mensili mentre la D’Amore 5mila), il problema principale oggi è la sicurezza dei pazienti e del personale medico, infermieristico e dei servizi.
Presso la Villa Verde, infatti, negli ultimi giorni, si sono verificati diversi casi di corona virus, che stanno vedendo coinvolti pazienti, infermieri, OSS e, a quanto è dato sapere, anche medici. Sono tre i casi accertati e da sabato ricoverati presso il Moscati, a cui si devono aggiungere due casi in attesa di conferma. Intanto, però, i reparti interessati non sono ancora stati messi in sicurezza dalla direzione della clinica, nonostante la stessa rappresenti oggi un focolaio del corona virus. La richiesta di chiarimenti sui casi di Covid19 alla Villa Verde, è stata avanzata anche dalla UILFPL, che chiede anche di sapere se i lavoratori sono dotati di DPI e di conoscere i protocolli messi in atto per la prevenzione del contagio, come per legge.
Il reparto di oncologia è stato spostato perché si rendeva necessario seguire le indicazioni dell’OMS, la quale stabilisce che i reparti oncologici non sono compatibili con la presenza di un hub Covid19. Quindi, l’Asl Taranto e la Regione Puglia cosa fanno? Invece di utilizzare strutture pubbliche sulle quali potrebbero certamente avere un maggior controllo sulla sicurezza, decide di trasferire presso privati (se pur convenzionati) i reparti di oncologia ed ematologia, con l’aggravante di uno sperpero di risorse pubbliche che avrebbero potuto essere utilizzate in maniera molto più utile, soprattutto in questo momento di emergenza. Ancora una volta, la vicenda di Villa Verde che segue quella di Castellaneta, nella forma più eclatante, certifica che la mancata prevenzione e messa in sicurezza sanitaria del personale e dei pazienti, accende focolai che evidenziano la necessità di sottoporre a tampone il personale sanitario (checché ne pensi il prof. Lopalco) per la loro sicurezza e per la sicurezza dei pazienti. La vicenda di Villa Verde, mi induce a ribadire che bisogna utilizzate le strutture pubbliche”
Ieri, intanto, è stata convocata, dal Prefetto di Taranto, dott. Demetrio Martino, alla presenza delle Organizzazioni Sindacali Confederali CGIL CISL UIL e delle Federazioni di Categoria della Funzione Pubblica, la “cabina di regia” sulla emergenza epidemiologica in atto per effettuare un ulteriore approfondimento sulla situazione in cui versa il territorio ionico. All’incontro ha partecipato il Direttore Generale della ASL, dott. Stefano Rossi. Nel corso dello stesso, sono state trattate, in contraddittorio, le seguenti problematiche, che si riportano schematicamente. Al momento la ASL ha allestito le seguenti infrastrutture:
L’Ospedale Moscati si conferma HUB per la gestione dei pazienti affetti da COVID 19. Lo stesso dispone dei tre reparti strategici (Infettivi, Pneumologia e Rianimazione) che ne consentono una gestione flessibile dei casi. La struttura dispone di complessivi 109 posti letto (di cui 20 in allestimento presso un prefabbricato da posizionare a ridosso del Reparto di Malattie Infettive); Presso lo stesso sito sono stati allestiti n.22 posti di terapia intensiva; Il pre – triage prevede n.3 tende esterne al presidio Ospedaliero e n.8 posti letto ricavabili all’interno dell’Auditorium (i lavori sono in corso di esecuzione), da destinare ai pazienti in attesa dell’esito del “tampone”;
A partire da lunedì della scorsa settimana, il Laboratorio di analisi dell’Ospedale SS. Annunziata effettua l’analisi dei “tamponi”. Lo stesso dispone di due piastre per “processare”, una da 12, che li analizza in 3,5 h, l’altra da 8, che li analizza in 80 minuti. Si sta testando una nuova piastra in grado di analizzare 36 i tamponi, sempre in 80 minuti.
L’Ospedale di Mottola è stato individuato quale HUB “post – COVID”; lo stesso di dispone di n.30 posti letto ampliabili a n.50. Al momento, non ci sono pazienti ricoverati. Attualmente i pazienti ricoverati presso il Moscati sono 60. Superata una fase inziale, la gestione dei casi trattati non rileva la necessità di disporre di ulteriori strutture. Quanto alla farmacologia usata per trattare i casi epidemiologici, si fa ricorso al Protocollo in uso presso lo “Spallanzani” di Roma. A seguire, le Organizzazioni Sindacali hanno rilevato, le ulteriori, seguenti criticità:
Personale sanitario positivo al COVID 19
Necessita conoscere il numero di operatori sanitari risultati positivi, suddiviso per profilo di appartenenza. Il Direttore ha assicurato la disponibilità a fornire quanto richiesto.
Casa di cura VILLA VERDE
Il Reparto riabilitazione è diventato un autentico focolaio. Sono stati riscontrati positivi: 1 OSS, 1 dipendente, 7 degenti. di cui 1 asintomatico. Si attende l’esito di altri 7 tamponi.
I ricoverati sono tuttora all’interno del reparto. I positivi asintomatici saranno trasferiti presso l’Ospedale di Mottola, i sintomatici all’Ospedale Moscati.
Quando il reparto sarà svuotato, si potrà procedere alla sanificazione degli ambienti. E’ stato precisato che le responsabilità restano in carico alla struttura privata.
RSA VILLA GENUSIA di GINOSA
Si è verificato un focolaio, per cui sono stati inviati DPI per 100 ospiti. Sussiste un emergenza anche nella gestione del personale di cui la ASL è a conoscenza.
Gestione CUP
IL CUP è chiuso al pubblico e opera esclusivamente attraverso la gestione delle prenotazioni telefoniche, via sistema informatico. Tuttavia, le Organizzazioni Sindacali hanno posto la questione del personale in appalto (in particolare dipendenti Sincon srl) per i quali non è stato adottato il lavoro agile ed è, quindi, costretto a recarsi presso la sede ASL.
In merito, il DG Rossi ha assicurato la disponibilità a fornire supporto all’Azienda qualora questa metta a disposizione del personale gli adeguati sistemi di trasmissione dati.
In merito, poi, alla disomogeneità delle comunicazioni specifiche, il Prefetto ha precisato che le stesse avvengono seguendo un apposito protocollo disposto dalla Protezione Civile, che prevede:
– Inserimento dati in piattaforma Regione Puglia (COVID JAVA) da parte di ASL;
– La Regione invia i dati numerici al Prefetto che è tenuto a darne comunicazione ai Sindaci;
– Il Prefetto invia alle Questure il dato anche nominativo dei positivi. Queste possono fornirli ai Sindaci per territorio di competenza.
E’ stato rilevato, inoltre, come sussiste l’obiettiva carenza di DPI (dispositivi di protezione individuali). Nell’assegnazione viene privilegiato il personale sanitario del Moscati e quello del Servizio 118.
Si conferma un deficit marcato che riguarda il personale medico, mentre per quanto attiene a quello sanitario, sono in svolgimento le procedure concorsuali per assumere n.3 assistenti sanitari ed ulteriori unità da parte della Sanità Service, per migliorare i servizi di sanificazione di ambienti e mezzi. Sono in corso di verifica altri percorsi amministrativi per attingere ad ulteriori unità di personale specialistico.
Le Organizzazioni Sindacali hanno proposto, infine, l’accento sulla fornitura dei DPI ai dipendenti e al personale delle Associazioni di volontariato che supportano il Servizio 118, così come per tutti i lavoratori indiretti. Proposto di attivare le procedure di “stabilizzazione” dei lavoratori in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente (Sanitari, medici e non), impegnati al pari dei altri colleghi nella lotta al COVID 19. Rappresentato la necessità di reperire strutture alberghiere convenzionate in grado di ospitare i familiari dei pazienti. Richiesto di trattare, in maniera specifica, l’assistenza domiciliare da rendere alle persone anziane, per le prestazioni sanitarie specialistiche (mediche e farmacologiche). Su queste tematiche si è registrato l’impegno ad effettuare una conferenza specifica con gli “ambiti” sanitari.
La “Cabina di regia” si tornerà a riunire, sempre in modalità video – conferenza, domani 2 aprile, alle ore 10.00, alla presenza della Federazioni di Categoria dell’Industria per trattare le problematiche specifiche dell’area industriale.