Taranto – Decreto Crescita, ArcelorMittal: “Preoccupazioni in merito al testo attuale”
TARANTO – “Se il Decreto dovesse essere approvato nella sua formulazione attuale, la disposizione relativa allo stabilimento di Taranto pregiudicherebbe, per chiunque,ArcelorMittal compresa, la capacità di gestire l’impianto nel mentre si attua il Piano ambientale richiesto dal Governo italiano e datato settembre 2017. ” Così, in una nota stampa ArcelorMittal, manifesta perplessità rispetto al Decreto Crescita che cancellerebbe, nella sua formulazione attuale, le tutele legali garantite alla nuova proprietà Ilva in fase di investimento sullo stabilimento di Taranto. “Lo stabilimento di Taranto – prosegue ancora l’azienda – “è sotto sequestro dal 2012 e non può essere gestito senza che ci siano le necessarie tutele legali fino alla completa attuazione del Piano ambientale. Il Piano ambientale del 2017 è stato progettato per affrontare problemi di lunga data dello stabilimento di Taranto e per trasformarlo in un impianto siderurgico europeo all’avanguardia, utilizzando le migliori tecnologie disponibili, con un investimento ambientale complessivo di oltre 1,15 miliardi di euro. Tutti gli interventi previsti stanno procedendo nel pieno rispetto delle tempistiche. ”
Nell’articolo 46 del decreto legge si interviene sull’immunità penale, revocandola. Immunità che scade il 6 settembre del 2019. Il MISE ha replicato alla nota stampa dell’azienda, rendendo noto che Arcelor “era stata informata già a febbraio 2019 degli sviluppi circa la possibile revoca dell’immunità penale introdotta nel decreto–crescita. (…)il Mise aveva preventivamente informato Arcelor Mittal della questione, rappresentando allo stesso gestore che si sarebbe individuata una soluzione equilibrata volta alla salvaguardia dello stabilimento e dell’indotto occupazionale, nonché al rispetto, ovviamente, delle decisioni adottate dai giudici“.