Taranto – Ilva, morte di Angelo Fuggiano: in giornata una messa per ricordarlo
TARANTO – Ad un mese dalla morte di Angelo Raffaele Fuggiano, 28 anni, dipendente della ditta appaltatrice Ferplast, che il 17 maggio perse la vita sul lavoro, si terrà una messa nella Chiesa di San Domenico Maggiore alle ore 19.00, per ricordare la sua giovane vita stroncata sul lavoro.
La mattina di un mese fa, Angelo si trovava nell’area del IV sporgente e durante l’intervento di manutenzione di una gru – utilizzata per le operazioni di carico/scarico – venne colpito alla schiena dalla carrucola del cavo d’acciaio che si era sganciata dal suo alloggio, per cause in corso di accertamento. Trauma all’emitorace posteriore destro, Le emorragie fortissime provocarono quasi immediatamente il decesso. Attualmente sono sei le persone iscritte nel registro degli indagati, a vario titolo – come da prassi – per concorso in omicidio colposo, violazione della legge sulla sicurezza sul lavoro.
A poche ore dalla sua morte, fu proclamato uno sciopero in tutti gli stabilimenti Ilva; in tutti i porti italiani, per 5 minuti, le sirene suonavano in segno di cordoglio per l’ennesima “morte bianca” e veniva proclamato il lutto cittadino.
Durante i funerali, il 23 maggio, la chiesa era gremita di persone, delle tante persone che in una città come Taranto, conoscono bene il dolore della famiglia dell’operaio. Le istituzioni erano presenti per il saluto di cordoglio e il silenzio assordante della piazza antistante la chiesa, raccontava la sofferenza di una comunità intera. Angelo era nato a Taranto, viveva da sempre nel quartiere Tamburi e, un mese fa, lasciava per sempre una moglie e due figli. Troppo presto, troppo crudelmente, pagava con la vita per il suo lavoro.