Taranto – Arrivano gli ispettori e sale la tensione tra il personale e i funzionari. Diffidata l’azienda.
TARANTO – Diffida per inosservanza delle prescrizioni alla società ENI, notificata il 27 giugno 2017 dal Ministero dell’Ambiente a seguito dei controlli svolti nella raffineria di Taranto, dal Gruppo ispettivo di Arpa Puglia e ISPRA nei giorni 24,25 e 26 maggio 2017.
In quella circostanza la raffineria di Taranto sarebbe stata posta sotto ispezione e come si evince dal verbale emesso, sarebbero state accertate diverse violazioni: “sversamenti, presenza di vegetazione, mancanza di convogliamento delle acque meteoriche, mancanza di valvole di sicurezza per evitare sversamenti. Lacune nelle procedure in merito al carico e scarico degli idrocarburi, inaccessibilità dei pozzetti di campionamento, inquinanti in falda, presso gli scarichi ed emissioni odorigene presso alcuni impianti.“
Inoltre, nel verbale ISPRA riportato da Peacelink – si leggerebbe altresì che un dipendente della Società Eni avrebbe messo in atto offese e ingiurie nei confronti del personale atto a svolgere l’ispezione, tanto da costringere i funzionari a porre fine ai controlli: “Si dà atto che il controllo ordinario in oggetto è stato interrotto alle ore 17:00 della giornata odierna per la seguente motivazione: nel corso delle attività di verbalizzazione effettuate negli uffici di Eni, un dipendente della Società Eni spa si rivolgeva ai funzionari di Arpa Puglia presenti all’ispezione, e componenti del Gruppo Ispettivo, con frasi offensive. Sulla base di tali eventi i funzionari di Arpa Puglia componenti del Gruppo Ispettivo hanno deciso di interrompere le attività di controllo in corso lasciando gli uffici di Eni”.
In merito della diffida notificata alla Società ENI, si legge che, nei tempi previsti dalla stessa, la società ENI dovrà adempiere ad effettuare quanto richiesto dall’Autorità per regolare la propria posizione, pena la sospensione a tempo determinato se dovessero essere riscontrate ancora le stesse violazioni.
(Il documento integrale è consultabile sulla pagina di Peacelink.)