Taranto – Bracciante morta a Ginosa: emersi gravi dettagli.
TARANTO – Mentre le indagini sulla morte della bracciante agricola 39enne Giuseppina Spagnoletti continuano, durante l’incontro in Prefettura del 5 settembre in tema di sicurezza nelle campagne, Eva Santoro – membro della segreteria Cgil Taranto – mette in evidenza che la donna non avesse un regolare contratto di lavoro e che quindi fosse assunta in nero.
La giovane bracciante era morta il 31 agosto nelle campagne di Ginosa in seguito ad un malore (qui l’articolo completo: http://www.pugliapress.org/2017/09/02/taranto-bracciante-morta-nei-campi-disposta-autopsia/ ) durante il suo primo giorno di lavoro. L’autopsia, nei giorni seguenti, avrebbe poi rivelato che la donna soffrisse di una patologia cardiaca.
Se la donna fosse stata assunta regolarmente, avrebbe dovuto necessariamente sottoporsi a visita medica. Il controllo sul suo stato di salute – secondo quanto avrebbe affermato il medico legale che si è occupato dell’autopsia – avrebbe potuto prevedibilmente rilevare l’aritmia cardiaca di cui la donna soffriva e forse salvarle la vita.
La tragedia avvenuta a Ginosa ha reso necessario l’incontro in Prefettura per discutere sul tema della sicurezza del lavoro nelle campagne e in cui si è discusso di un intervento congiunto delle Forze di Polizia per reprimere le condotte illegali, con grande attenzione al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro e alla prevenzione sanitaria.
Intanto nel registro degli indagati sarebbe finito anche il titolare dell’azienda agricola per cui lavorava la giovane donna, considerato che alla luce di questi elementi, si configurerebbe l’ipotesi di omicidio colposo.