Lecce- Uggiano la Chiesa, Incontri di Architettura, bando alle immagini
Si è svolto oggi, presso il palazzo marchesale di Casamassella (Lecce), la presentazione del volume “Carlo Scarpa. Una (curiosa) lama di luce, un gonfalone d’oro, le mani e un viso di donna. Riflessioni sul processo progettuale per l’allestimento di Palazzo Abatellis, 1953-1954 (Marsilio 2016). Autore dell’opera è l’architetto Santo Giunta, docente di Architettura presso l’Università degli Studi di Palermo, che ha tenuto una lezione sull’argomento oggetto della sua pubblicazione. Tale presentazione si inserisce nella rassegna “Incontri di Architettura” voluta dal Comune di Uggiano La Chiesa e dall’Ordine degli Architetti della provincia di Lecce in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo. L’importanza dell’iniziativa, lo si è già scritto, è nel fatto che rari sono gli eventi, simili a questo, in cui si pone l’architettura ed il fare progetto al centro dell’attenzione della città e dei suoi cittadini. Viviamo in quello che nella vulgata è il Bel Paese eppure è difficile fare dell’architettura una questione centrale. Si è anche detto in più che la disciplina della progettazione è un esercizio costante e continuativo e gli edifici e gli spazi vanno necessariamente visti, vissuti, sperimentati attraverso il disegno, il racconto per immagini e non solo. In Italia almeno in questi ultimi cinquanta anni l’architettura di qualità è stata cosa rara. Ciò acquista la dimensione del paradosso se si considera che si è costruito molto, moltissimo privilegiando però altre logiche che sono state quelle dei condoni, della speculazione, dello sconquasso degli ordini professionali, di tutto, l’importante è che non fosse la qualità la cui pecca è fare rima con serietà, responsabilità, duro lavoro. Il problema principale di questi anni famelici però è stato che gli architetti hanno parlato tanto e tradotto il progetto architettonico in una sorta di blob psico-esistenziale (anche un po’ pestilenziale) dove la parola vale più dell’immagine e addirittura sostituisce quest’ultima. Molti dei danni formali attuali (le brutte città) scaturiscono proprio da questo triste sacrificio dell’immagine in favore solo della parola. Cosa c’entra tutto questo con la presentazione del libro a Uggiano la Chiesa? Molto semplice: oggi si è tenuta una lezione su uno dei più raffinati progettisti del secolo scorso, Carlo Scarpa, senza mostrarne però le immagini, così a parole, solo parole. Ciò è ancora più paradossale se si considera che la conferenza era aperta non ad un pubblico di tecnici ma a tutti i cittadini. Come si può parlare del pittore Antonello da Messina senza mostrarne i dipinti? Nessuno è tenuto a conoscere l’artista messinese come nessuno era quest’oggi tenuto alla concreta conoscenza di Trieste o dello stesso palazzo Abatellis (giusto per rimanere ad alcuni dei luoghi citati). Ed in effetti tale carenza è stata avvertita da diversi partecipanti alla conferenza. Si è già detto che l’iniziativa voluta dal comune di Uggiano la Chiesa è lodevole e lo ribadiamo. Ci auguriamo però che essa sia anche perfettibile e così pure che, già nel prossimo incontro (si terrà a dicembre), l’immagine possa tornare al centro del dialogo e ciò soprattutto perché l’architettura diventi davvero un fenomeno condivisibile. D’altro canto come reagireste se andando al cinema vi trovaste in sala qualcuno che si limitasse a raccontarvi il film senza farvene vedere le immagini?
Fabio A. Grasso