Taranto e Ilva: un nuovo rinvio, un’altra protesta, quasi stessi commissari
Vi spieghiamo perché questo titolo. Un nuovo rinvio al 4 febbraio, anche se sarebbe più corretto dire un nuovo aggiornamento, per l’udienza preliminare dinanzi al gup del tribunale di Taranto, Vilma Gilli, dell’inchiesta Ambiente svenduto. Un’altra marcia di protesta dei lavoratori dell’indotto, dopo quella di Roma, che ha attraversato tutta la città di Taranto. Quasi stessi commissari perché ieri è arrivata la nomina dei tre nuovi, e vecchi allo stesso tempo, commissari straordinari Ilva da parte del ministro Federica Guidi (Piero Gnudi e Corrado Carrubba, già commissari negli ultimi sei mesi) che però si è concessa l’eccezione di una new entry: Enrico Laghi.
Fatta questa premessa, vi raccontiamo cosa è successo in queste ore. Presso la palestra dei Vigili del Fuoco si consumava, neanche a farlo apposta intorno all’ora di pranzo, un altro rinvio dell’udienza preliminare legata all’inchiesta Ambiente svenduto. Questa volta hanno partecipato all’udienza le parti civili di cui il gup Vilma Gilli, ha accolto le richieste di costituzione nella scorsa udienza del 16 dicembre. Tra gli altri, alla lunghissima lista si sono aggiunti i familiari di Francesco Zaccaria, l’operaio, l’operaio investito dal tornato del 28 novembre 2012, i familiari di Claudio Marsella, altro operaio morto nel 2012 travolto da un locomotore, i miticoltori, la famiglia Fornaro (a cui abbatterono i capi di bestiame contaminati dalla diossina), la Provincia di Taranto, la Regione Puglia, Comune di Crispiano, Statte, Montemesola, associazioni ambientaliste tra cui Legambiente, Peacelink, WWF, Altamarea e altre. Il 4 febbraio dovranno essere indicate dalle parti i responsabili civili per la richiesta di risarcimento danni e, una volta conclusa la costituzione delle parti, potrà iniziare il dibattimento dei pm. Nel frattempo la mobilitazione di sindacati e operai dell’indotto Ilva ha toccato Taranto. Prima hanno tenuto un sit in davanti alla portineria imprese e alla direzione dello stabilimento, poi si sono spostati a piedi verso la città e, una volta giunti di fronte al Municipio, una delegazione di operai e sindacalisti ha occupato l’aula consiliare con il sindaco Stefano nella parte del “crocerossino” mentre tentava di mettersi in contatto con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio sempre nel tentativo di farsi portavoce di un’altra protesta. E, dopo averle provate tutte, ha scritto (nuovamente!) al premier Renzi affinché “si individuino le possibili soluzioni per rispondere in tempi rapidissimi” alle aspettative degli operai dell’indotto.
Infine i tre “nuovi” commissari che dovranno condurre l’Ilva nel suo percorso di risanamento. Ai due confermati Gnudi e Carrubba è stato affiancato Enrico Laghi. Nomina strategica quella del commercialista romano, ordinario di Economia aziendale alla Sapienza di Roma, nonché “re dei collegi sindacali”, così chiamato perché attualmente siede su ben 19 poltrone di importanti società della finanza italiana, dalla Telecom, alla Rai, sino ad Unicredit, Eni, Pirelli, Nomura, Acea e finanche il quotidiano online Huffington Post. Mastrapasqua docet insomma. Leggetevi cliccando qui l’articolo che oggi “Il Fatto Quotidiano” ha dedicato a lui. Intanto già da domani il Tribunale di Milano potrebbe dichiarare lo stato di insolvenza di Ilva Spa, sentenza con la quale il gruppo Riva uscirà definitivamente, o quasi, di scena. Dopodiché sarà la volta della newco a maggioranza pubblica “risanare” l’azienda con l’obiettivo futuro di una cessione. “Il nostro obiettivo è diventare soci di maggioranza” hanno dichiarato a tal proposito i rappresentati di Arcelor Mittal in audizione ieri al Senato. E mentre si cerca di “risanare” l’azienda, i tempi del più importante risanamento di Taranto, ambientale, sociale, lavorativo, sembrano procrastinarsi. Ancora una volta.
Ciro Elia
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