Cervellera : “Non esiste chiarezza sul futuro della Raffineria di Taranto e Tempa Rossa potrebbe rappresentare l’ennesima sconfitta per Taranto”.
Riportiamo la nota del Consigliere regionale Alfredo Cervellera sui contenuti dell’ultima Commissione Regionale Ambiente, in cui erano presenti sia le Compagnie petrolifere che stanno realizzando il Progetto Tempa Rossa in Basilicata, sia l’ENI responsabile del Progetto di Taranto.
“Lo sciopero di ieri dei lavoratori della Raffineria- scrive Cervellera – che si sta trasformando sempre più in un deposito costiero avvalorano i miei sospetti denunciati in audizione: non esiste chiarezza sul futuro della Raffineria di Taranto e Tempa Rossa potrebbe rappresentare l’ennesima sconfitta per Taranto”.
Si sono concluse le audizioni della Commissione Regionale Ambiente, da me richieste, sul Progetto dell’Eni “Tempa Rossa” per Taranto.
Ora come Consiglio Regionale siamo in grado di discutere (probabilmente martedì prossimo) ed approvare la mozione, di cui sono primo firmatario.
Gli interessi su questo argomento sono fortissimi e non sempre lineari.
E’ un progetto complessivo di un miliardo e seicento milioni di Euro: quasi tutte da spendere in Basilicata, mentre da noi arriverebbero le briciole, visto che i lavori sono stati appaltati all’Abb che ha già dichiarato che utilizzerà solo ditte del Nord Italia.
Le risorse messe in campo però sono notevoli per acquisire consensi in un territorio martoriato come il nostro dal punto di vista sanitario ed ambientale: basti guardare ai manifesti per strada e alla pubblicità sui giornali e tv, miranti ad imbonirsi l’opinione pubblica tarantina.
Un merito queste audizioni lo hanno avuto.
Si sono chiarite in modo inequivocabile due questioni: l’Ente gestore Eni non ha mai presentato all’Arpa Puglia e all’Asl di Taranto la valutazione di incidenza sanitaria (VIS) prevista nella Delibera G.R. 2515 del 2011, né ha trasmesso al Servizio Ecologia regionale e all’Arpa il programma per l’abbattimento delle emissioni VOC, che doveva essere fatto entro 4 mesi e non dopo tre anni.
Vorrei ricordare che l’area di Taranto è la più compromessa a livello nazionale per la
matrice aria e che le emissioni VOC contengono gli IPA, fortemente cancerogeni.
Ho ricordato che la raffineria di Taranto ha dichiarato che le emissioni già oggi raggiungono complessivamente un totale di 633 tonnellate/annue a cui si aggiungerebbero le 36 t/a per Tempa Rossa: come pensano di ottenere emissioni ad impatto zero se non diminuendo l’attuale attività produttiva?.
Il rischio concreto è quello di trasformare la Raffineria in un deposito costiero (come denunciano i sindacati) con la beffa di ottenere sì 30 posti di lavoro, quando si finirà Tempa Rossa, ma di perderne 450.
Mi hanno assicurato che non era così, ma non mi sono apparsi convincenti, perché hanno accennato solo alle Migliori Tecnologie Disponibili, subito smentiti dall’Ing. Barbara Valenzano dell’Arpa che ha ricordato fossero obbligatorie e non possono essere ricomprese nel calcolo per l’abbattimento delle emissioni nocive.
Al dottor Francesco Manna, a cui ho fatto i complimenti per il prestigioso incarico ottenuto di Responsabile dei Rapporti Istituzionali dell’Eni, ho rimarcato il fatto che sicuramente conosceva le prescrizioni contenute nella citata delibera, visto che a Novembre del 2011 era ancora Capo di Gabinetto del Presidente Vendola.
Certo mi ha sorpreso apprendere che dopo un mese da quella delibera, in cui si esprimeva un parere favorevole da parte della Giunta su una materia così delicata per Taranto, cioè a Dicembre 2011, come da lui stesso ricordato in audizione, fosse stato assunto all’Eni.
Fa sempre piacere che un compagno (prima di Rifondazione e credo ancora di Sel) brillante come lui, raggiunga vette così importanti nella carriera professionale.
Il dottor Manna mi ha risposto affabilmente che lo studio sulle emissioni inquinanti è stato inviato da poco al Ministero dell’Ambiente e che, se richiesto dalla Regione, era disponibile a trasmetterlo, che invece per il VIS e a maggior ragione per la Valutazione del Danno Sanitario l’Eni intende concordare e a dialogare con l’Arpa sulle modalità di istruttoria dei dati.
Ho compreso che su questo punto l’Eni è in difficoltà, perché dovrà essere applicato il Regolamento Regionale sulla VDS, che tutela prioritariamente la salute dei cittadini rispetto alle esigenze produttive di detto progetto.
Per il rischio di incidente rilevante, a seguito della costruzione di nuove infrastrutture per “Tempa Rossa”, si è chiarito che il Nulla Osta di Fattibilità è stato concesso dal Comitato Tecnico Regionale su dati obsoleti del 2011, non tenendo conto del tornado che nel 2012 ha investito il Porto di Taranto, che ha portato distruzione e morte e che potrebbe creare un effetto domino nell’area industriale.
Per concludere ritengo che se non ci fosse stata la prima audizione della Commissione con la relazione dell’Arpa, molto critica sui citati aspetti, Tempa Rossa sarebbe stata inevitabile.
Per questo non ho per niente apprezzato il richiamo fatto dall’Assessore Nicastro all’Arpa per quella relazione, peraltro richiesta dalla Commissione Ambiente, perché non aveva il suo imprimatur.
E’ stata già approvata in un ramo del Parlamento una Legge che dà la massima autonomia alle Agenzie regionali dell’Ambiente: trattano di materie delicate e della salvaguardia della salute dei cittadini, per cui è un bene che la Politica faccia un passo indietro.
La Giunta Regionale ha fatto bene, a seguito della relazione dell’Arpa, a richiedere al Ministero dell’Ambiente di riesaminare la compatibilità e i rischi di incidenti rilevanti dell’intervento in questione.
Ora mi auguro che la maggioranza di Centrosinistra, in Consiglio Regionale, con il Presidente Vendola, ancora silente su questo argomento, approvi la mozione e si opponga con tutti i mezzi a sua disposizione contro questa ulteriore ferita inferta a Taranto.