Vertenza ENI. Chiarelli: “Adesso basta con i colonizzatori”
Il parlamentare ionico interviene sulla vicenda del trasporto dei carburanti, che stamattina ha portato allo sciopero degli autotrasportatori
“Si dice spesso che piova sul bagnato! A Taranto ormai piovono solo problemi che si chiamano chiusure di attività, licenziamenti, accorpamento di Enti, riduzione degli appalti pubblici. Piovono problemi su una città, ed una provincia che di problemi ne ha già tanti di suo. Dopo la vertenza Ilva, le vicende Isola verde, Paisiello, Protocollo Informatico, Vestas, Marcegaglia, Dussman, Natuzzi, il comparto tessile, per non parlare di commercio ed edilizia, ora è la volta dell’Eni che interviene a sua volta per penalizzare ulteriormente il territorio”. Comincia così la nota stampa del parlamentare e coordinatore provinciale di Forza Italia Gianfranco Chiarelli dedicata alla vicenda degli autotrasportatori, che questa mattina hanno proclamato uno sciopero ad oltranza.
“E’ notizia di questi giorni – spiega Chiarelli – di una vertenza che vede al centro il trasporto dei carburanti. Nei giorni scorsi risulta che ci sia stato un incontro in prefettura per un tentativo di mediazione che, pare, non abbia allo stato sortito esiti positivi. La raffineria tarantina, che offre anch’essa il suo quotidiano contributo all’inquinamento ambientale, ha deciso di parcellizzare il trasporto sottraendo il 50% degli affidamenti al consorzio locale per affidarlo a grossi gruppi esterni. Non intendo certamente entrare nel merito di questa scelta che, presumo, posi su qualche valutazione di ordine economico”. Ma il parlamentare ionico chiede di rispettare un territorio sempre troppo martoriato: “Sta di fatto che il territorio non può continuare a subire schiaffi in continuazione. Non è possibile che i cittadini lucani ricevano un bonus carburante per la presenza delle attività estrattive, e Taranto – che sopporta da anni la presenza ingombrante del grande impianto di raffinazione – venga privata perfino di quel minimo di ricaduta economica che è data dall’appalto. A parità di condizioni economiche l’Eni affidi tutto il trasporto alle aziende locali, in modo diretto e senza altre forme di contorsione contrattuale, leggi subappalto! E’ il momento di dire basta – conclude Chiarelli – a questo modo di fare da colonizzatori. Taranto e la sua provincia meritano rispetto, non fosse altro per quel enorme tributo, fatto di grandi sacrifici, che il territorio ha sopportato”.