Confcommercio Taranto. “Classificazione alberghi, costi eccessivi dalla Provincia”
“A Brindisi tariffe molto più basse, mentre a Lecce la classificazione delle strutture ricettive addirittura non prevede costi”
“La classificazione non deve essere un onere per colpire in modo indiscriminato, ma un servizio destinato alle strutture ricettive, anelli fondamentali dell’offerta turistica del territorio”. Per questo Francesco Palmisano, presidente provinciale di Federalberghi, chiede un incontro con il Commissario prefettizio della Provincia, Mario Tafaro, per impostare al meglio la classificazione. Cosa sia tale classificazione lo spiega una nota della Confcommercio Taranto, che lamenta le alte tariffe poste dalla Provincia di Taranto. Di seguito la nota della Confcommercio:
Le attività ricettive del territorio provinciale sono obbligate – per l’esercizio della attività – al conseguimento della classificazione. Gli organi delegati alle funzioni di rilascio della classificazione sono le Province. La classificazione è la condizione necessaria per il rilascio della licenza di esercizio.
La Provincia di Taranto ha emanato un nuovo Regolamento che disciplina le modalità per il conseguimento della classificazione. Classificazione che è obbligatoria e ha validità per un quinquennio. Nelle settimane scorse la Provincia ha comunicato alle strutture ricettive del territorio, la scadenza per il rilascio della certificazione per il quinquennio 2015/19, fissando la data del 30 giugno 2014 per la presentazione delle istanze di richiesta.
In questi giorni, agli uffici di Confcommercio sono giunte numerose segnalazioni e lamentele , da parte dei titolari e dei gestori delle strutture ricettive associate del territorio provinciale, riguardo alla esosità degli oneri istruttori fissati nel nuovo Regolamento della Provincia , per l’ottenimento della classificazione alberghiera 2015/19. Oneri ritenuti assolutamente improponibili nel contesto economico provinciale, caratterizzato da fattori di particolare criticità che incidono negativamente sui flussi turistici e sull’andamento delle imprese ricettive. Situazione dalla quale ne consegue l’impegno particolare messo in campo dalla Regione Puglia, a partire dal 2012/13, finalizzato a promuovere l’immagine turistica del territorio, a supporto delle difficoltà che le imprese del turismo stanno registrando.
Va altresì evidenziato che: a Brindisi, la Provincia ha fissato importi inferiori infatti un 4 stelle nella provincia di Taranto paga 1200 € e in quella di Brindisi 1000 €; un 3 stelle a Taranto 1000€ a Brindisi 600 €; a Lecce, un territorio ad alta vocazione turistica, la classificazione delle strutture ricettive addirittura non prevede costi per le strutture ricettive. Parliamo di territori dove il turismo contribuisce al Pil provinciale in modo sostanziale. Alcune imprese ci hanno già fatto sapere di non voler assolutamente farsi carico di tale nuovo onere e di essere pronte ad avviare un’azione giudiziaria contro l’Ente.
“E’ chiaro che fissando oneri istruttori di tale portata, la Provincia conferma – commenta Francesco Palmisano – la sua totale lontananza dalle problematiche delle imprese e de l tessuto economico locale, e la sostanziale incapacità dell’Ente di comprendere le situazioni contingenti e di svolgere un ruolo politico- amministrativo a beneficio del territorio”.