Taranto: CONTRO IL MASSACRO DELLA SCUOLA PUBBLICA I COBAS CONVOCANO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI
L’ultima tappa del massacro della scuola è la più sanguinosa. Il governo e il ministro Gelmini hanno confermato quanto i COBAS denunciavano da mesi: nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli ATA. La Puglia è una delle regioni più colpite, con circa 3800 tagli (2600 docenti e 1.200 Ata ), pari al 5% del personale in servizio, ai quali si aggiungono oltre 5. 000 posti andati in fumo lo scorso anno. L’enormità dei tagli colpirà non solo i precari ma anche il personale di ruolo che perderà la titolarità e dovrà spostarsi di scuola in scuola e/o sarà ‘riciclato’ su altre discipline. La freddezza dei numeri non può nascondere il dramma di donne e uomini che, dopo anni di sfruttamento e di precarietà, verranno buttati fuori dalla scuola senza nessuna tutela. Un’analoga mattanza di posti di lavoro nel settore industriale, con il licenziamento da settembre di 41 mila operai di tutti gli stabilimenti Fiat in Italia, scatenerebbe il finimondo. Ci si aspetterebbe che un tale sfacelo della scuola pubblica e una così pesante riduzione di posti di lavoro scatenasse una mobilitazione generale, così come la recente proposta di regionalizzare le graduatorie dei docenti, che rappresenta l’ennesima sconcertante provocazione della Gelmini. Gli annunciati tagli, invece, lasciano i sindacati maggiormente rappresentativi complessivamente passivi e sostanzialmente complici. Paventando una presunta illegittimità, stanno boicottando lo sciopero degli scrutini proclamato dai COBAS, i quali hanno invece raccolto l’appello lanciato dal movimento dei precari in lotta: due giorni di sciopero nazionale durante lo svolgimento degli scrutini, con un calendario differenziato a livello regionale, in ragione dei diversi tempi di conclusione dell’anno scolastico. In Puglia docenti ed ATA sciopereranno il 10 e l’11 giugno per l’intera giornata, non svolgendo gli scrutini né alcun’ altra attività, nel rispetto, comunque, della normativa vigente. L’intensificazione della lotta passa dunque anche attraverso il recupero di un’arma che ci è stata sottratta dall’accordo tra sindacati concertativi (Cgil e Cisl in primis) e governi, che produsse la legge antisciopero 146/90. Lo sciopero è stato convocato per la cancellazione dei 41 mila tagli, l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e, massicci investimenti nella scuola pubblica che consentano il funzionamento regolare degli istituti (allo stremo per carenza di risorse), il ritiro della “riforma” delle superiori e delle proposte di legge Aprea e Cota, la restituzione a tutti/e dei diritti sindacali a partire dal diritto di assemblea.
Si ricorda che:
a) gli scioperi anche durante gli scrutini sono permessi dalla legge 146/90 fino a due giorni consecutivi da parte di una singola sigla sindacale (esclusi quelli delle classi “terminali”);
b) è illegittimo svolgere scrutini prima della fine dell’anno scolastico – e i COBAS denunceranno i capi di istituto che lo facessero – così come spostare i calendari degli scrutini per evitare lo sciopero. Diffide sono state inviate all’Ufficio scolastico Regionale e agli Uffici Scolastici Provinciali affinché venga rispettata la normativa sullo svolgimento degli scrutini di fine anno;
c) i docenti in sciopero non possono essere sostituiti;
d) chiediamo ad ogni docente ed ATA un solo giorno di sciopero, quello che blocca il maggior numero di scrutini;
e) verranno organizzate, scuola per scuola, “casse di resistenza” per dividere l’onere della trattenuta che sarà dell’intera giornata.
Un vademecum con gli aspetti normativi e i quesiti più frequenti verrà messo a disposizione degli scioperanti.