Lemma (PD): Corsi sanitari a Taranto, rischio chiusura. “Vendola convochi un tavolo per la soluzione”
Ho partecipato ieri all’assemblea degli studenti e dei docenti, svolta nell’aula magna del Politecnico di Taranto, convocata per discutere sul rischio di chiusura dei corsi di laurea di Fisioterapia, Scienze Infermieristiche e Tecnico della Prevenzione Ambientale.
Una situazione, quella dei ragazzi e dei loro professori, che necessita di un urgente approfondimento istituzionale rivolto alla definizione delle soluzioni possibili.
Il caso è noto e passa soprattutto dallo sblocco dei fondi attualmente fermi in ministero e utili al finanziamento dei corsi nell’ambito di una intricata e controversa vicenda amministrativa.
L’assemblea di ieri ha messo a nudo le posizioni legittime delle docenze e le aspettative fondamentali degli studenti e delle loro famiglie che di certo non intendono assistere alla chiusura di tre corsi di laurea sui quali ognuno ha investito tempo e sacrifici in termini economici e personali.
Una scelta di futuro che a Taranto, in tema sanitario, per ovvie ragioni, vale doppio.
Come già sostenuto più volte, questo territorio non può perdere un pezzo di formazione sanitaria (al di là delle ragioni accademiche) anche per le caratteristiche purtroppo peculiari in termini di emergenza ambientale i cui effetti sono ormai documentati.
Tanti docenti hanno rinunciato ai corsi di Taranto per l’assenza di fondi che aggrava i ritardi nei pagamenti delle somme dovute dal Politecnico, a sua volta creditore della Regione che, a sua volta, attende i fondi dal Ministero Economia e Finanze.
La situazione, rispetto a due mesi fa, non è di fatto mutata.
Per questa ragione, ho chiesto al presidente Nichi Vendola di convocare al più presto un tavolo di confronto affinché una soluzione possibile e a breve termine possa essere individuata.
I rischi sono due: il primo è che i corsi non partano nemmeno entro dicembre.
Il secondo, più grave, è che la programmazione accademica 2015-2016 non contempli i corsi sanitari tarantini.
Occorre un numero congruo di docenti affinché i corsi possano essere accreditati. Al momento, alla luce delle rinunce in atto, a Taranto questo numero non c’è.
Da qui, l’accorato appello del preside Livrea, ieri in aula magna, affinché si possano trovare a stretto giro soluzioni tampone (in attesa dello sblocco dei fondi) o che possa rapidamente essere risolta una vicenda amministrativa che muove i suoi zoppicanti passi dal 2000.
Ma il polo tarantino va potenziato, non tagliato!
Il tavolo regionale di confronto, e mi auguro risoluzione, si rende necessario e naturalmente urgente.
Anna Rita Lemma
consigliera regionale Pd