Taranto – Prima l’abbattimento dei pini “mangia smog”. Adesso la gettata di cemento del Comune.
“Per ogni albero abbattuto sul suolo pubblico e privato, per quanto autorizzato, sarà sempre messo a dimora un nuovo albero della stessa specie, delle dimensioni prescritte in fase di autorizzazione all’abbattimento e con la garanzia di attecchimento da parte della ditta esecutrice dei lavori di messa a dimora, secondo il Capitolato Speciale di Appalto per opere a Verde del Comune di Taranto, nello stesso luogo dove è stato effettuato l’abbattimento”. (Regolamento Comunale per il Verde Pubblico)
Questo è il post che Alessandro Marescotti – presidente di Peacelink – ha condiviso oggi sulla bacheca di Facebook, riguardo alla cementificazione avviata dal Comune di Taranto, dopo l’abbattimento dei pini del 2014.
Sono due gli aspetti inquietanti di questa decisione del Comune: il primo è legato strettamente all’inquinamento ambientale che la città vive a causa delle sostanze rilasciate dall’Ilva e che la vegetazione – in particolare questa specie di pino – riesce a catturare con una funzione “mangia smog” , intrappolando gli IPA ( idrocarburi policlinici aromatici) e quindi il benzo(a)pirene, per poi distruggerli con i raggi solari e i batteri. Non è un dettaglio da poco, se si considera che secondo una ricerca britannica la riduzione del 5% di queste sostanze, per mezzo delle vegetazione – in una politica ambientale che rispetti e incrementi il verde urbano – concretamente sarebbe utile a salvare 4 milioni di persone.
Il secondo aspetto ancor più inquietante è il Regolamento comunale per il verde pubblico, che lo stesso Alessandro Marescotti cita nella sua lettera inviata al Comune di Taranto. In questa lettera, il Presidente di Peacelink, chiede Al Sindaco del Comune di Taranto e per conoscenza Alla Direzione Ambiente Salute e Qualità della Vita, se la gettata di asfalto al posto dei marciapiedi e degli alberi preesistenti, sia in linea con il Regolamento comunale per il verde pubblico.
La legge afferma che ogni centro urbano debba avere 9 metri quadri a testa di verde: Taranto ha 0,2 metri quadri di verde urbano, rispetto ad una media nazionale di 30, guadagnando il primato infelice di città italiana con meno verde.
(Ph Alessandro Marescotti)