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Il “Molo di Adriano” a San Cataldo in severo stato di degrado: divieto di accesso all’area circostante

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Si chiama così per celebrare l’antico porto fatto costruire dall’imperatore romano regnante agli inizi del II secolo d.C., del quale sono visibili ormai solo alcuni blocchi di un complesso a forma di U per il resto inabissatosi nel corso dei secoli.

Tuttavia resta vivo il ricordo di un luogo che racconta del legame con la Roma imperiale (qui o a Brindisi si sbarcava di ritorno dalla Grecia) e per questo motivo così si chiama anche la costruzione risalente al 1800 nella marina più nota di Lecce. Essa è tuttavia esposta, come tutto il litorale adriatico salentino, alle sferzanti mareggiate che si abbattono su di esso nelle giornate di forte maestrale.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, nel tratto brindisino come in quello leccese: falesia instabile e a rischio crolli oppure, come nel caso di questa antica costruzione, grave dissesto e pericolo potenziale per i tanti frequentatori della zona.

Ecco allora che  la Capitaneria di Porto di Otranto ha emanato un’ordinanza di interdizione immediata dell’intero specchio acqueo circostante, vietando navigazione, balneazione, immersioni e attività marittime entro un raggio di 200 metri dal molo, così come il divieto di navigare, ancorare e sostare con qualsiasi unità, sia da diporto che professionale; di praticare la balneazione o accedere alla zona dal lato terra; di effettuare immersioni di qualsiasi tipo e di svolgere attività di pesca, sportiva o professionale. 

Al Comune di Lecce il compito di installare cartelli informativi multilingue di segnalazione, per delimitare l’area pericolosa ed evitare accessi non autorizzati. Già nella serata di mercoledì, Protezione Civile e la Polizia Locale sono già intervenute per transennare l’area e impedire l’accesso al pubblico.

Il molo era stato recentemente anche sfregiato, e poi ripulito, da graffiti vari.

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