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Trani: morte in vigneto, Procura sfida l’assoluzione del datore di lavoro

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Morte misteriosa in vigneto rialza le tensioni giuridiche nella città di Trani. Il decesso di Paola Clemente, bracciante tarantina 49enne, in un vigneto di Andria nel 2015, riporta alla luce questioni legali ancora irrisolte.

Trani: morte in vigneto, Procura sfida l’assoluzione del datore di lavoro

Il pubblico ministero di Trani, Roberta Moramarco, ha presentato un ricorso contro l’assoluzione di Luigi Terrone, ex datore di lavoro della Clemente.

Accusato di omicidio colposo e precedentemente assolto dal giudice Sara Pedone, la Procura crede che la decisione vada rivista. Secondo il rappresentante dell’accusa, la morte di Clemente sarebbe strettamente legata alle negligenze di Terrone, come la mancanza di procedure di primo soccorso.

Trani: morte in vigneto, Procura sfida l’assoluzione del datore di lavoro

La giudice Pedone aveva sostenuto che nonostante Terrone avesse trascurato i suoi doveri, non era chiaro come le procedure avrebbero influenzato il fatale esito. Tuttavia, il pm Moramarco sottolinea le lacune nella valutazione delle condizioni di salute della vittima come una delle principali cause del decesso.

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Inoltre, il soccorso tardivo post-malore di Paola Clemente ha giocato un ruolo cruciale nel suo decesso. La Procura ritiene che Terrone non avesse adeguatamente predisposto il luogo di lavoro con misure di pronto soccorso, particolarmente critiche data la posizione isolata del vigneto.

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Ora la difesa e l’accusa sono pronte a confrontarsi di nuovo, con la partecipazione attiva degli avvocati Giovanni Vinci e Antonella Notaristefano.

Redazione Pugliapress

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