Denuncia bloccata: Due poliziotti di Corato sotto inchiesta per aver ostacolato una moglie vittima di violenza
Corato 23 Agosto 2024 Due poliziotti finiscono sotto inchiesta per aver ripetutamente impedito a una donna di denunciare il suo ex marito che aveva l’obbligo di non avvicinarsi alla moglie, sollevando un acceso dibattito sull’efficacia delle forze dell’ordine nella tutela dei cittadini più vulnerabili.
I fatti risalgono esattamente ad un anna fa quando a Corato evvenne un episodio che scosse l’opinione pubblica, mettendo in discussione il ruolo delle forze dell’ordine nella protezione delle vittime di violenza domestica.
Una donna, già vittima di persecuzioni e minacce da parte del suo ex marito, si era recata più volte al Commissariato locale della P.S per sporgere denuncia contro il marito che violava ripetutamente l’obbligo di non avvicinarsi alla moglie dalla quale era stato denunciato, ma i poliziotti la mandavano ripetutamente a casa .
Le scuse addotte dai due poliziotti coinvolti, ora sotto inchiesta, vanno dall’eccessiva mole di lavoro all’orario inappropriato per accettare denunce.
Il primo tentativo della donna avveniva la vigilia di Ferragosto 2023, ma l’agente in servizio la invitò a tornare dopo il 15 agosto, dichiarando di essere troppo impegnato per raccogliere la denuncia.
La donna ritornava il giorno successivo, ma veniva respinta con la motivazione che era “troppo tardi” . Solo dopo numerosi sforzi, la vittima riesce finalmente a formalizzare la sua denuncia il 17 agosto.
Tuttavia, quando si presentava nuovamente per integrare la denuncia con ulteriori episodi di violenza, veniva bloccata un’altra volta con la motivazione che solo l’agente che aveva preso in carico la prima denuncia poteva gestire l’integrazione, ma quel giorno non era disponibile.
L’indagine avviata dalla Procura di Trani punta ora a chiarire le responsabilità dei tre agenti, che rischiano gravi conseguenze disciplinari e legali.
L’episodio ha generato forte indignazione, specialmente tra le associazioni per i diritti delle donne, che temono che simili ostacoli possano scoraggiare altre vittime di violenza dal cercare aiuto.
Il caso di Corato non è isolato in un contesto più ampio di crescente preoccupazione per la sicurezza delle donne nella città e in altre aree del Paese. La comunità di Corato ha reagito con iniziative di sensibilizzazione, come il recente corteo cittadino contro la violenza sulle donne, dimostrando solidarietà e chiedendo un’azione più efficace da parte delle istituzioni.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di protocolli più chiari e di una formazione adeguata per il personale delle forze dell’ordine, per garantire che le denunce di violenza domestica siano trattate con la serietà e l’urgenza che meritano.
Mentre l’inchiesta procede, la speranza è che si possa evitare il ripetersi di simili episodi e che le vittime di violenza ricevano la protezione e il supporto necessari.