Marina militare: nove rinvii a giudizio e prescrizioni

Accuse e indagini
La vicenda “Marina militare e forniture” riguarda presunti episodi di corruzione, falsità ideologica e turbata libertà degli incanti avvenuti nel 2015 a Brindisi. L’inchiesta, coordinata dal pm Raffaele Casto, ha coinvolto 17 persone e due società, con l’accusa di aver manipolato gare d’appalto grazie a rapporti di amicizia e conoscenza.
Prescrizioni e rinvii a giudizio
La gup Barbara Nestore ha disposto nove rinvii a giudizio e altrettante prescrizioni per diversi capi d’imputazione. Tra gli imputati, troviamo nomi come G. S., M. P., A. R., e altri, accusati di vari reati tra cui corruzione e falsità ideologica.
I dettagli delle accuse
Un esempio emblematico riguarda una gara per l’acquisto di una spazzatrice per il comando navale di Brindisi. Si sospetta che S., il capitano di fregata, abbia ricevuto suggerimenti per favorire una ditta amica. Anche nell’acquisizione di un convertitore statico e nella ricostruzione di un quadro elettrico si sono riscontrate irregolarità, con gare aperte invitate solo a ditte specifiche.
Gli imputati
Gli imputati sono stati difesi da un nutrito gruppo di avvocati, tra cui Antonio Andrisano, Ladislao Massari, Alfredo Fortunato, e molti altri. S.è accusato di corruzione aggravata per aver ricevuto un treno di pneumatici da neve in cambio di favori.
Altre acquisizioni in economia
Oltre agli episodi citati, gli investigatori hanno messo sotto la lente altre acquisizioni in economia, come lavori di adeguamento agli impianti elettrici e fornitura di materiale tipografico. Ogni episodio rappresenta un tassello di un quadro più ampio di presunte irregolarità nelle forniture alla Marina.
Il futuro dell’inchiesta
La prima udienza del dibattimento è fissata per il 18 dicembre 2024, presso il tribunale di Brindisi. Sarà un processo lungo e complesso, dove gli imputati dovranno rispondere delle accuse mosse dalla procura.