Errore clamoroso: rifiuto all’alcol-test firmato dal padre, assolto il figlio
Errore clamoroso nel caso del rifiuto all’alcol-test firmato dal padre. Un giovane di Manfredonia è stato assolto per insussistenza del fatto dopo un incidente stradale. L’anomalia è stata rilevata dal giudice su segnalazione del difensore.
Una firma di troppo
Un errore clamoroso ha coinvolto un ragazzo di Manfredonia, classe 1998, accusato ingiustamente di aver rifiutato l’alcol-test. Il giovane, gravemente ferito in un incidente tra la sua moto e un autocarro lungo la Manfredonia-Zapponeta, non ha mai rifiutato di sottoporsi agli esami. Invece, è stato il padre a firmare il rifiuto mentre il ragazzo veniva trasportato in ospedale in ambulanza.
Giudizio immediato e assoluzione
Nonostante la chiara mancanza di colpa, il giovane ha ricevuto un decreto di giudizio immediato. Tuttavia, grazie all’intervento del giudice monocratico e del difensore, l’avvocato Umberto Bulso, l’errore clamoroso è stato riconosciuto. Il giudice ha rilevato l’anomalia dell’atto di accertamento e, senza ascoltare i testi della difesa, ha invitato le parti a concludere. Sia la difesa che il PM hanno chiesto l’assoluzione per insussistenza del fatto.
Superficialità nelle indagini
L’avvocato Bulso ha sottolineato come, talvolta, le indagini delle autorità possano risultare superficiali. “Duole rilevare come, talvolta, le attività d’indagine delle autorità, anche in ordine a fatti così banali, pecchino di eccessiva ed intollerabile superficialità, come verificatosi nel caso di specie. Sarebbe bastato prestare un po’ più attenzione alla lettura degli atti investigativi per accorgersi dell’assoluta estraneità del mio assistito rispetto al reato addebitatogli”, ha commentato.
Vicenda kafkiana
La vicenda assume toni quasi kafkiani considerando che il giovane, appena ricoverato con prognosi riservata, è stato ritenuto capace di rifiutare consapevolmente l’alcol-test. “Una vicenda resa ancora più kafkiana dalla circostanza secondo la quale si è pretesa un’attività materiale, cioè l’apposizione di una firma e previa comprensione del contenuto del documento inoltratogli, nei confronti di un giovane appena ricoverato in ospedale a causa di un grave incidente stradale con lesioni tali da rendere necessario il suo trasporto d’urgenza in ambulanza, con conseguente prognosi riservata da parte dei sanitari che lo avevano preso in cura,” ha aggiunto Bulso.
L’errore clamoroso ha finalmente trovato una risoluzione positiva per il giovane di Manfredonia, assolto con formula piena. Una lezione di attenzione e precisione che speriamo non debba ripetersi in futuro.