Storie nella storia, sei giorni di appuntamenti letterari al Museo Archeologico Nazionale di Altamura

Storie nella storia, sei giorni di appuntamenti letterari al Museo Archeologico Nazionale di Altamura Ciccilllo il “Neanderthal italiano” ritorna a calcare la scena. Eclissatosi migliaia di anni fa nella grotta di Lamalunga ad Altamura in provincia di Bari, è il protagonista principale dell’incontro “Storie nella storia”, il secondo dei sei appuntamenti letterari imperdibili, da aprile a luglio 2024, proposti ai cittadini di Altamura, presso il Museo archeologico nazionale.
Sono passati 30 lunghi anni dal giorno del suo ritrovamento nella grotta che lo ha conservato nel suo scrigno e lo ha riconsegnato a noi.
Una sala in specifico, dedicata alla Storia di Altamura e aperta al pubblico, per promuovere la conoscenza di un sito archeologico straordinario, che ha aperto nuovi e affascinanti scenari storici della Murgia barese, arricchendo il già incredibile patrimonio della Puglia e di Altamura in particolare, “mettendo in dialogo” la Grotta di Lamalunga e il Neanderthal con numerosi altri contesti.

Venerdì 19 aprile alle ore 16:30, il Museo archeologico nazionale di Altamura, ha ospitato la vice sindaca di Altamura Angela Miglionico, Antonio Ferrante della casa editrice Lab edizioni, l’Avvocato Giuseppe Cicirelli e il dott. Antonio Denora, rispettivamente Presidente e Consigliere del Cars, per parlare del libro di Giovanni Laera “L’uomo di Altamura. Epilogo tragico di un lontano antenato” e dell’ eccezionale scoperta avvenuta nella grotta di Lamalunga nel 1993.

Tutti gli eventi letterari sono introdotti dalla dottoressa e direttrice del Museo Carla Bagnulo, organizzatrice degli eventi.
Si è entrati nel vivo della storia di Altamura. La direttrice ha dialogato con Antonio Ferrante, Savino Ciciolla e con il Presidente e Consigliere del Cars.
L’incontro ha voluto creare un’occasione di confronto allargato tra specialisti di varie discipline, per raccontare le proprie esperienze di ricerca, tutela e valorizzazione ad un pubblico “anche” non addetto ai lavori.

Vice sindaca Angela Miglionico: “La scoperta della grotta di Lamalunga e dell’Uomo di Altamura è diventata una pietra miliare del racconto di questa terra. Altamura deve tanto a coloro che ne sono stati protagonisti quando trenta anni fa iniziarono l’esplorazione della grotta, con la tenacia e perseveranza che connotano le grandi imprese. Era solo un foro nella roccia quando tutto è iniziato e poi, con il passare del tempo e con la tenacia degli speleologi, Lamalunga si è rivelata quello che tutto il mondo ora conosce. Questo luogo di antico fascino e di risonanza internazionale, nonché di grande importanza per la comunità scientifica, è un’eredità della storia che la città orgogliosamente valorizza e tutela e a cui si sente legata in modo inscindibile”.
Si tratta dell’esemplare più arcaico e meglio conservato di Neanderthal noto al mondo, precipitato nell’antico canalone di Lamalunga.
L’arte, la cultura, i musei, i tanti siti di interesse storico-archeologico sono per la Puglia e in particolare per Altamura una ricchezza inestimabile, un patrimonio che non va disperso ma che va tutelato, recuperato, reso fruibile affinché possa diventare uno dei volani di sviluppo della nostra regione.

Parlare di valorizzazione e conoscenza del patrimonio culturale, in particolare raccontare la storia del territorio, promuovendone la comprensione dal punto di vista storico, artistico, archeologico e paesaggistico, aprendo le porte dei musei al coinvolgimento e alla partecipazione attiva di pubblico, questa la mission della kermesse Storie nella storia.
Si tratta dell’esemplare più arcaico e meglio conservato di Neanderthal noto al mondo, precipitato nell’antico canalone di Lamalunga. Molti studiosi si sono chiesti come fosse finito in quella grotta, avanzando varie ipotesi: l’Uomo di Altamura fu travolto dalle acque e scaraventato attraverso uno pozzo che intercettava una galleria di scorrimento, a 30 metri dalla superficie, nella sala principale della grotta. Una successiva piena lo trasportò in un ramo secondario di assorbimento, dove rimase incastrato tra le stalattiti. L’acqua lo sommerse e ricamò sul suo scheletro, con l’alabastro, merletti di concrezioni a “cavolfiore”. Attraverso gli altri pozzi e sospinte dai flussi stagionali, numerose carcasse di animali raggiunsero la grotta. L’acqua le depositò col limo, l’argilla rossa e la sabbia negli anfratti più segreti.
Oppure, l’ipotesi alternativa, l’Uomo di Altamura è finito nella grotta mentre cacciava qualche preda.
Il fossile dell’Uomo di Lamalunga è riconducibile ad un maschio adulto di 160-165 centimetri. E’ integro nella struttura scheletrica ed è in ottimo stato di conservazione.
Sulla datazione, attualmente gli studiosi ritengono sulla base dello studio del DNA arcaico, che il fossile di Altamura possa risalire al Periodo Neanderthaliano (intorno ai 40.000 anni fa).
Lo scheletro fossile di Altamura, tuttora imprigionato in formazioni calcitiche, presenta caratteristiche morfologiche e paleogenetiche che lo identificano come appartenente alla specie Homo neanderthalensis. La ricerca lo colloca cronologicamente in un intervallo finale del Pleistocene Medio compreso tra 172 e 130 mila anni, dunque in una fase antica dell’esistenza di questa specie umana estinta.
Ciccillo fu scoperto da un gruppo di speleologi del CARS (gruppo speleologico di Altamura) che portarono alla conoscenza della comunità scientifica, insieme ai ricercatori dell’Università di Bari, un autentico tesoro paleontologico, un uomo preistorico precipitato in un pozzo naturale dove morì di stenti.
Le gocce di calcare negli anni hanno ricoperto e protetto fino ai giorni nostri i resti umani, ritrovati alla fine di un’angusta galleria. Le parti dello scheletro sono distribuite su un’area allungata e ristretta e ricoperte da un rivestimento calcareo che spesso assume l’aspetto di formazioni coralliformi. Il cranio appare rovesciato e parzialmente inclinato a sinistra, dove è ben visibile buona parte della faccia, le orbite e parte del cranio neurale.
A conclusione dell’incontro, i partecipanti sono stati deliziati con una degustazione di vini delle cantine del territorio da parte dell’Associazione 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐯𝐢𝐧𝐢 𝐃𝐎𝐂 𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐞.
Per il terzo appuntamento? Bisognerà attendere maggio.
L’evento è organizzato in collaborazione con Feltrinelli Point Altamura.
“𝘚𝘦𝘣𝘣𝘦𝘯𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘯𝘰𝘯 è 𝘮𝘢𝘪 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘢 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 […] 𝘢 𝘮𝘦 è 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘪ù 𝘪 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘯𝘪, 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳 𝘷𝘪𝘤𝘪𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘢𝘴𝘢, 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘶𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘢𝘭𝘣𝘦𝘳𝘪, 𝘱𝘦𝘳 𝘯𝘰𝘯 𝘣𝘶𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘻𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘪𝘯 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘥𝘢, 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘪ù 𝘮𝘪𝘢 𝘮𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘦 𝘪 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪, 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘤𝘳𝘶𝘥𝘦𝘭𝘦 𝘦 𝘪𝘯𝘷𝘪𝘥𝘪𝘰𝘴𝘰, 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘳𝘦 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘯𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘯𝘰𝘪 𝘶𝘰𝘮𝘪𝘯𝘪.” Tratto da José Saramago “A cosa serve la letteratura” (Trad. di M. Fernández).