Palpeggiare non è uno scherzo, indagato un 50enne canosino
Palpeggiare non è uno scherzo, indagato un 50enne canosino Ad oggi, sono considerati atti sessuali tutti quegli atti che normalmente sono idonei a compromettere l’altrui sfera di autodeterminazione sessuale, nei limiti della “normalità”.
Con normalità si intende che siano esclusi quegli atti morbosi e maniacali che, però, secondo il comune sentire non sono a carattere sessuale.
Il reato di violenza sessuale e palpeggiamento è doloso, quindi è richiesto il dolo generico, cioè la coscienza e volontà di compiere un atto invasivo della libertà sessuale di una persona non consenziente.
Un uomo di Canosa di 50 anni è stato tratto in arresto dalla polizia perché ritenuto indiziato di violenza sessuale e palpeggiamento nei confronti di una ragazza, sua vicina di casa, di soli 19 anni.
Gli agenti della squadra mobile hanno infatti eseguito l’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip Anna Lucia Altamura nel gennaio scorso.
Come riferiscono dalla questura, la misura dell’arresto è scaturita da quanto accaduto nel pomeriggio dello scorso 4 ottobre 2023 quando, l’uomo vicino di casa della 19enne in pieno giorno, si sarebbe intrufolato con una banale scusa nella casa della ragazza, una volta accortosi che lei fosse sola in casa, l’ha palpeggiata sulle natiche con veemenza, sul seno e tentato di baciarla sulla guancia, dicendole: «Cosa te ne fai del tuo fidanzato, non serve a nulla, se te vieni con me io ti sposo, ti faccio un bel regalo. Hai bisogno di un paio di cento euro?».
L’uomo, incurante della gravità del gesto compiuto, di fronte alla reazione spaventata della ragazza, avrebbe risposto che si trattava solo di uno scherzo e successivamente si sarebbe scusato.
Attualmente è detenuto nel carcere di Lucera, ma è in attesa di lasciare il penitenziario.
La ragazza ha sporto denuncia. A riscontro delle sue dichiarazioni sono state anche avviate alcune intercettazioni.
Il 50enne è stato accusato di violenza sessuale aggravata, reato di cui si è già macchiato in passato. Sul 50enne infatti, pende un altro procedimento penale di violenza sessuale, stalking, lesioni personali e danneggiamento ai danni della ex convivente.
L’indagato, dopo la notifica della querela sporta da parte della ragazza, ha delegato persone a lui vicine, affinchè la ragazza procedesse con remissione della querela.
Nei giorni scorsi si è svolto l’incidente probatorio della vittima, nel corso del quale la ragazza ha confermato appieno le accuse.
La giovane si è costituita parte civile con l’avv. Mariangela Malcangio; l’uomo è invece difeso dall’avv. Domenico Loprieno.
Rammentiamo che la libertà di disporre del proprio corpo a fini sessuali è assoluta e incondizionata e, non incontra limiti nelle diverse intenzioni che l’altra persona possa essersi prefissa.
L’assolutezza del diritto tutelato non tollera, nella chiara volontà del legislatore, possibili attenuazioni che possano derivare dalla ricerca di un fine ulteriore e diverso dalla semplice consapevolezza di compiere un atto sessuale, fine estraneo alla fattispecie e non richiesto dall’art. 609 bis c.p., per qualificare la penale rilevanza della condotta.
Non è perciò necessario che la condotta sia specificamente finalizzata al soddisfacimento del piacere sessuale dell’agente, essendo sufficiente che questi sia consapevole della natura oggettivamente “sessuale” dell’atto posto in essere volontariamente, ossia della sua idoneità a soddisfare il piacere sessuale o a suscitarne lo stimolo, a prescindere dallo scopo perseguito.