Nuove proposte chirurgiche per l’endometriosi al Policlinico di Bari
Nuove proposte chirurgiche per l’endometriosi al Policlinico di Bari Tra i diritti fondamentali della persona vi è quello alla salute e, non sempre il cittadino è consapevole dei propri diritti ed effettivamente informato sui farmaci e trattamenti sanitari da adottare.
Pochi sanno, a meno che non ne soffrano, che l’endometriosi (da endo, dentro e uretra, utero) è una malattia cronica e complessa, originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, cioè l’endometrio, che provoca sanguinamenti interni, infiammazioni croniche e tessuto cicatriziale, dunque aderenze ed anche infertilità.
L’endometriosi è dunque una malattia che spesso porta con sé conseguenze pesanti non soltanto sul versante fisico, ma anche su quello emotivo e psicologico.
L’endometriosi è stata riconosciuta come una malattia invalidante, è stata inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rientrando cioè nell’elenco delle malattie croniche invalidanti che danno diritto all’esenzione dal pagamento di alcune prestazioni specialistiche e di controllo.
L’endometriosi malattia cronica, causa d’infertilità femminile, assume anche aspetti fortemente invalidanti in quanto determina un’influenza negativa nei rapporti interpersonali e sociali, causando anche assenze nei posti di lavoro.
Tra le nuove proposte terapeutiche e chirurgiche, presso il Policlinico di Bari, il prof. Ettore Cicinelli, direttore dell’unità operativa di ginecologia ed ostetricia, ha eseguito un’operazione in diretta con il congresso internazionale di fisiopatologia della riproduzione di Parigi, con un nuovo laser a diodi che combina l’effetto di 2 raggi laser a diversa frequenza d’onda e l’uso di fibre ottiche per la trasmissione e puntamento del raggio laser, in vista della Giornata mondiale dell’Endometriosi che si celebrerà il 28 marzo 2024.
Gli interventi sono stati trasmessi in diretta dalla sala operatoria del Policlinico a Parigi, al congresso Journées Gynfosh 2024, evento internazionale di fisiopatologia della riproduzione, assicurando un minore danno al tessuto sano e maggiore preservazione della cosiddetta riserva ovarica.
Gli interventi in diretta hanno dimostrato l’impiego ed i vantaggi del laser a diodi, la scelta e l’utilizzo delle specifiche lunghezza d’onda (980 nm e 1470 nm) e la loro miscelazione che permette di ottenere emostasi ma anche la vaporizzazione e taglio con preciso controllo della diffusione e della penetrazione tissutale del calore in relazione alla patologia e all’anatomia.
L’impiego di sottili fibre ottiche di 2000 micron che possono essere introdotte attraverso l’isteroscopio o in laparoscopia, permette di trasmettere il raggio laser per la patologia da trattare, assicurando un trattamento mini-invasivo e il massimo rispetto dei tessuti sani circostanti sia in isteroscopia che in laparoscopia.
La luce di puntamento della fibra ottica permette di puntare l’effetto del laser e di favorisce il trattamento a distanza dei focolai endometriosici, il tutto senza schermare gli organi addominali e in assenza di fumi.