La “scarcella” è il dolce pasquale per eccellenza: è nato in provincia di Foggia
Oltre alle tradizioni religiose e folkloristiche, che caratterizzano soprattutto il periodo della Quaresima e della Settimana Santa, la Puglia vanta un panorama culinario e gastronomico molto ricco e variegato. A Pasqua, il tradizionale pranzo dei pugliesi non può concludersi senza il dolce tipico pasquale, la “scarcella”.
Dal punto di vista etimologico, il termine “scarcella” deriva dal verbo “scarcerare”. L’uovo, utilizzato come decorazione della scarcella, rappresenterebbe il corpo mortale di Gesù Cristo, che all’alba di Pasqua si liberò dal Sepolcro in cui era stato rinchiuso attraverso la Resurrezione.
Alle origini della scarcella
L’origine di questo dolce tradizionale pugliese si perde nei primi secoli della diffusione del Cristianesimo.
Si tratta di un semplice biscotto di forma rotonda che prevede, tra gli ingredienti, anche l’olio extravergine di oliva che viene consumato sia a Pasqua, che nei giorni successivi.
Ma ancora prima del Cristianesimo, pare che anche le popolazioni degli Assiri e Babilonesi già associassero l’uovo alla rinascita, che è poi il medesimo significato che i Cristiani gli attribuiscono oggi.
Denominato anche “Pane di Pasqua”, la scarcella è stata inserita nell’elenco dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali). Questo tipico dolce è nato proprio in provincia di Foggia, ma lo si conosce anche altrove, ad esempio nella vicina Basilicata, dove viene però chiamata con il nome di “pannaredda”.
Ingredienti e “varianti”
Gli ingredienti utilizzati per realizzare la scarcella sono semplici e genuini (farina, olio, zucchero, latte, uova, scorzetta di limone e il lievito per dolci).
La sua preparazione è abbastanza semplice, e non richiede tanto tempo o abilità particolari.
Per questo, soprattutto in passato, capitava spesso che le mamme si facessero aiutare dai bambini, i quali si divertivano a metterci le mani, magari cantando filastrocche allegre.
Ciascuno, in base alle esigenze e preferenze, può scegliere alcune varianti rispetto alla ricetta tradizionale, ad esempio prevedendo che la scarcella sia ricoperta da uno strato di ghiaccio reale.