“Mobilità volontaria”: vittoria dei lavoratori a Lecce
Il tema della mobilità volontaria assume una nuova dimensione a seguito delle recenti sentenze emanate dal Tribunale del Lavoro di Lecce. In una decisione che ribadisce il diritto dei lavoratori a conservare l’assegno ad personam anche dopo il cambio di settore, il tribunale ha stabilito un importante precedente. Queste sentenze rappresentano una significativa vittoria per i lavoratori che, a causa di sopravvenute inidoneità fisiche, sono stati costretti a trasferirsi dall’ambito militare a quello civile, in particolare nel Ministero dell’Istruzione.
La disputa ha avuto origine quando, dopo la mobilità volontaria, l’amministrazione ha deciso di revocare l’assegno ad personam precedentemente riconosciuto. L’Avv. Alessandra M. Pinto, rappresentante dei lavoratori, ha contestato la decisione, sostenendo la sua illegittimità e ottenendo infine un riscontro positivo dal giudice.
Le sentenze emesse, numerate 402/2024, 403/2024 del 09/02/2024 e 2847/2023 del 04/10/2023, chiariscono che il diritto all’assegno ad personam non viene meno in caso di mobilità volontaria. Questo principio si basa non sulla contrattazione collettiva dell’amministrazione di provenienza, ma su una disposizione specifica che tutela i lavoratori in caso di passaggio per inidoneità fisica.
Questa sentenza non solo garantisce ai ricorrenti il diritto all’assegno ad personam, ma impone anche all’amministrazione di corrispondere quanto dovuto, inclusi gli arretrati. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha evidenziato l’importanza di questa pronuncia come un passo avanti nel contenzioso a tutela dei lavoratori, potenzialmente applicabile a centinaia di casi simili.
L’importanza di questa decisione risiede nella sua capacità di stabilire un riferimento per situazioni analoghe, offrendo una protezione maggiore ai lavoratori in mobilità. La mobilità volontaria diventa così un argomento di rilievo nel dibattito sui diritti dei lavoratori, sottolineando la necessità di una lettura delle norme che sia sia coordinata che orientata ai principi costituzionali.
Questo caso sottolinea l’importanza di conoscere e difendere i propri diritti nel contesto lavorativo, specialmente in situazioni di transizione tra diversi settori o amministrazioni. La sentenza del Tribunale di Lecce rappresenta un faro di giustizia nel panorama dei diritti dei lavoratori, confermando che la legge può e deve essere interpretata a favore della tutela delle persone.